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 2025  agosto 09 Sabato calendario

Salvini e il ponte

Il Ponte sullo stretto di Messina è l’intervento «storico» a cui Matteo Salvini ha voluto a tutti i costi legare il suo nome, e che la Lega si è intestata in questa legislatura. L’euforia del centrodestra per le grandi opere è destinata però a proseguire in questi due ultimi anni di governo, visto che nella legge di bilancio dello scorso anno sono stati stanziati 24 miliardi di euro nel “Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese”. Di questi 24 miliardi, 5,5 miliardi sono stati già assegnati dal ministero dell’Economia guidato da Giancarlo Giorgetti al ministero di Salvini. Soldi che il Mit ha destinato a diversi obiettivi come l’Alta velocità, il Terzo Valico ma anche al Ponte sullo Stretto, che grazie all’ultima finanziaria ha ottenuto un miliardo e mezzo in più, tanto che alla fine la spesa potenziale per il collegamento tra Calabria e Sicilia è arrivata a 13,5 miliardi.Questa partita di giro è stata approvata a dicembre dello scorso anno attraverso l’emendamento di Riccardo Molinari, capogruppo del Carroccio alla Camera, che ha stabilito una nuova ripartizione di risorse destinate alle infrastrutture del valore di 10,7 miliardi di euro, un gran calderone in cui sono rientrati anche i tagli alla manutenzione straordinaria delle strade. Il passaggio successivo è stato far confluire questa riorganizzazione di risorse nel mega Fondo infrastrutturale che ora – dopo i 5,5 miliardi dirottati al Mit più altre spese – conta su 18,5 miliardi. Questi miliardi potranno essere assegnati alle altre amministrazioni centrali tramite decreto del presidente del Consiglio di concerto con il Mef se a beneficiarne è Palazzo Chigi; e del Mef su proposta dei ministeri se il beneficiario è un dicastero. Un tesoretto che fa gola a tanti ministri, proprio adesso che sta per partire il cantiere della legge di bilancio. Anche i costruttori hanno messo gli occhi su questo capitale tanto che hanno proposto all’esecutivo un piano casa da 15 miliardi di euro. L’Ance consiglia di utilizzare i vari fondi Ue, tuttavia si potrebbe attingere anche a una fonte così importante per realizzare abitazioni popolari. A livello politico se ne sta parlando, sono gli esponenti leghisti e di Fratelli d’Italia a seguire da vicino il dossier. Le direttrici su cui agire per realizzare un piano per la casa accessibile, ovvero con affitti e compravendite non proibitivi economicamente, sono tre: l’edilizia pubblica popolare per i meno abbienti; le abitazioni per i dipendenti pubblici che non riescono a trasferirsi nelle grandi città perché troppo costose; e infine il partenariato pubblico-privato rendendolo compatibile con le esigenze del ceto medio. Insomma, che siano le grandi opere, le infrastrutture per ammodernare l’Italia o il piano casa, Salvini sembra giocare un ruolo da protagonista nella gestione di un fondo che in realtà dovrebbe alimentare i progetti di tutte le amministrazioni centrali. Gli altri dicasteri aspettano, invece lui è l’unico ad aver incassato i finanziamenti.Quanto alle prossime esigenze del Mit, Salvini deve risolvere la grana dell’Alta velocità Salerno-Reggio Calabria, visto che un miliardo è stato definanziato dal Pnrr perché uno dei lotti previsti è in ritardo per problemi di natura geologica. Si tratta del lotto 1A che con la revisione del Pnrr ha perso un miliardo abbondante rispetto agli 1,8 miliardi previsti. Salvini assicura comunque il completamento dell’obiettivo e l’impegno finanziario attraverso l’aggiornamento annuale del Contratto di programma tra il Mit e Rfi. Ma per il leader della Lega le tempistiche non sono mai state un problema. Durante il suo tour in Sicilia ha ribadito che il cantiere del Ponte comincerà tra settembre e ottobre. A marzo 2023 però annunciò la prima pietra per l’estate del 2024. Superata l’estate, la deadline diventò fine 2024. Poi estate 2025 e ora siamo già all’autunno. Anche per quel che riguarda la promessa per i nuovi posti di lavoro garantiti dal collegamento nello Stretto di Messina c’è un po’ di confusione: il ministro parlò di centomila e ora rilancia la stima di 120 mila nuovi posti. Il sottosegretario al Cipess Alessandro Morelli, pure lui leghista, tre giorni fa ha parlato di 37 mila posti di lavoro stabili. La complessità dell’opera e le tempistiche dei cantieri che si chiuderanno nel 2032 probabilmente regaleranno colpi di scena e polemiche politiche. Basta vedere cosa è successo per i lavori della rete ferroviaria, con Salvini costretto a cambi repentini di comunicazione: i ritardi e i disservizi più eclatanti prima sono stati giustificati con la rete sovraccarica, poi per i mancati investimenti dei governi precedenti fino all’ipotesi sabotaggio. —