11 agosto 2025
Tennis, le partite più corte di sempre
Jannik Sinner va veloce da sempre, del resto se il suo soprannome è la Volpe ci sarà un motivo. Quest’anno, su 30 partite giocate (27 vinte) e 87 set completati, per sei volte ha chiuso con un 6-0eper13 con un 6-1. A Cincinnati, nel match d’esordio contro Galan ha poi battuto il record dell’ora, per la prima volta in carriera: 59 minuti. Regola d’oro, quella di restare il meno possible in campo se si ha l’ambizione di arrivare in fondo ai tornei. In questo il maestro è Roger Federer, che per oltre 100 volte (ritiri esclusi) ha chiuso sotto il limite dei 60’, finendo addirittura in 37’ contro il povero Denis Golovanov a Mosca nel 2002 (6-0 6-1) e – record ancora più strabiliante – in 54’ contro Falla nel 2004 a Wimbledon, quindi al meglio dei 5 set (6-16-2 6-0). Contro il Genio peraltro non hanno subito la tariffa oraria solo giocatori di secondo piano, ma persino Nadal, Murray, Wawrinka, Del Potro e Ivanisevic: perché la velocità conta, ma anche il valore degli avversari. Quest’anno il primato spetta a De Minaur, che a Monte-Carlo ha rispedito a casa Dimitrov (in bicicletta, 6-0 6-0) in 44’. Alcaraz finora c’è riuscito due volte, il più rapido in un torneo Atp è stato Francisco Clavet, 25’ per dare 6-0 6-0 a Shan Jiang a Shanghai 2001. Il record «all time» spetta a tale Jack Harper che nel 1946 consumò la miseria di 18 minuti per un doppio 6-0 all’altro Carneade Sandiford in un torneo nel Surrey. Nello Slam Fred Perry bruciò la finale di Wimbledon 1936 in 40’: 6-1 6-1 6-0 a von Cramm, e il barone, infortunatosi quasi subito, al termine chiese scusa al pubblico. Finì invece in lacrime, quelle famose di Natalia Zvereva, la finale del Roland Garros 1988: Steffi Graf, spietata, in 32 minuti non le concesse neppure un game. La Volpe, insomma, ha ancora pane per i suoi dentini aguzzi.
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