La Stampa, 13 agosto 2025
Più turisti ma la vacanza si accorcia
Turismo italiano in crisi: vero o falso?Secondo l’Istat, nel primo semestre 2025 le presenze alberghiere sono state in tutto 121 milioni (oltre 189 milioni, considerate anche le strutture extra), in aumento dello 0, 9% rispetto allo stesso periodo del 2024. Ma a crescere sono soprattutto gli stranieri (67,7 milioni ovvero +2,3%), mentre diminuiscono gli italiani (53,2 milioni ovvero –0,8%). Stando ai numeri del Viminale “Alloggiati web” diffusi dall’Ansa, «a giugno gli arrivi sono stati 21.680.741 contro i 19.660.297 del 2024 (+10,2%); a luglio 23.997.082 a fronte dei 22.951.500 dell’anno scorso (+4,5%). Nei soli primi 11 giorni di questo mese – dunque senza conteggiare il prossimo weekend di Ferragosto – si sono toccati i 7.944.284 turisti registrati, in crescita del 13,1% rispetto ai 7.021.408 dell’analogo periodo del 2024». «Le associazioni territoriali della rete di Federalberghi ci dicono che la stagione estiva non si sta rivelando brillante», sottolinea a La Stampa Alessandro Massimo Nucara, direttore generale di Federalberghi. «Agosto è sottotono, gran parte delle localita? lamenta presenze in calo o stazionarie. Non ci interessano le polemiche ma è doverosa una precisazione: l’incremento di arrivi rilevato dal ministero dell’Interno non equivale necessariamente a un boom di presenze. In un’epoca di cinghie che si stringono (e vacanze che si accorciano) non è improbabile, per esempio, che possano arrivare più turisti ma soggiornare meno giorni. Inoltre, sarebbe necessario depurare l’effetto “Cin” (codice identificativo nazionale), che quest’anno ha costretto centinaia di migliaia di strutture a uscire allo scoperto. Basti considerare che, a fronte dei 32 mila alberghi in Italia, oggi nella banca dati del ministero del Turismo sono censiti piu? di 600 mila alloggi, dei quali sino all’anno scorso si sapeva poco o nulla. L’emersione di milioni di posti letto è cosa buona ma, purtroppo, per qualche anno falsera? la lettura. Le statistiche rilevano un aumento dei turisti ma, in realta?, si tratta di una riduzione degli abusivi e degli evasori».Italiani in vacanza: sì o no?Stando ai dati Istat, ha fatto una vacanza fra luglio e settembre del 2019 il 37,8% degli italiani Nell’estate del 2022 sono stati il 35,8% ma sono scesi al 31,5% nel 2023. Lo stesso istituto rileva che, nel 2024, circa il 30% delle famiglie con uno o due figli non ha potuto permettersi neppure qualche giorno di villeggiatura. Per chi riesce a partire, si abbassa la permanenza media: nel primo trimestre 2025, gli italiani che si sono concessi una vacanza hanno soggiornato appena 2,69 notti».È corretto parlare di caro prezzi?A certificare i rincari delle principali voci di consumo è sempre l’Istat. Il “carrello delle spesa” continua la sua corsa anche a luglio: i prezzi degli alimentari salgono a +3,2% e i servizi dei trasporti a +3,3%. Sulla stagione estiva, si è abbattuta una “stangata” con aumenti su voli domestici e pacchetti vacanza nazionali. Altroconsumo ha calcolato che il costo medio di ombrellone e due lettini per una settimana è passato da 182 euro nel 2021 a 212 euro nel 2025 (+17%). Federconsumatori, invece, stima un calo del 6% sul pieno benzina ma un aumento del 2% sul pedaggio autostradale e lo stesso per il costo medio di una cena per quattro persone.Spiagge vuote: vero o falso?Partenza sprint, marcato calo a luglio, Ferragosto nella norma e settembre che, se il tempo sarà clemente, potrebbe riallineare il 2025 all’estate precedente. Questo, in sintesi, l’andamento della stagione balneare. «Sulle nostre coste abbiamo registrato un 20% di presenze in più a giugno per via del caldo e un 15% in meno a luglio praticamente ovunque, eccetto Sardegna e alcune zone della Puglia» spiega Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari Fipe-Confcommercio. «Sono arrivati meno tedeschi, più croati e Est europeo. Ma il vero nodo è la crisi dei consumi italiana: sulle spiagge sono venute a mancare le famiglie. Con retribuzioni stagnanti da decenni e la perdita del potere d’acquisto, si fanno al massimo i weekend. Tutto esaurito a Ferragosto? Una rondine non fa primavera». —