La Stampa, 13 agosto 2025
L’importanza dell’Alaska
«È in Alaska e nell’Artico che convergono gli interessi economici dei nostri Paesi e nascono le prospettive per la realizzazione di progetti reciprocamente vantaggiosi», ha dichiarato Yuri Ushakov, consigliere di lunga data di Vladimir Putin per la politica estera ed ex ambasciatore russo negli Stati Uniti, in una conferenza stampa di venerdì scorso a Mosca. Le sue parole hanno sottolineato come, al di là della ricerca di una soluzione al conflitto in Ucraina (o forse come moneta di scambio per la pace) la cooperazione economica artica sarà all’ordine del giorno quando Donald Trump incontrerà il collega russo nel vertice di Ferragosto in Alaska. Ben inteso, al di là delle tattiche distrattive e provocatorie del leader del Cremlino, gli interessi sono convergenti. Per l’inquilino della Casa Bianca, intese di ampia portata rientrano nella strategia negoziale. L’"Arte dell’Accordo": offrire qualcosa di grande, redditizio e tangibile, poi sfruttarlo per incassare concessioni politiche. È il modello che Trump ha utilizzato per mediare l’accordo di pace tra Ruanda e Repubblica Democratica del Congo – spiega The Spectator –, dove gli incentivi economici erano legati alla risoluzione di una lunga controversia sulla sicurezza.Passaggio a Nord-Ovest
Un’intesa artica tra Washington e Mosca maturata in Alaska, che in questo senso rappresenta il suo passaggio a nord-ovest non solo dal punto di vista geografico, è destinato a rilanciare la collaborazione energetica tra i due Paesi rivelandosi redditizio per entrambe le parti. L’Artico non è solo un patrimonio naturale e paesaggistico, è un’area di importanza strategica plasmata da forze ambientali, politiche, economiche e militari. Durante la Guerra Fredda, è stato terreno di battaglia tra Stati Uniti, Nato e Unione Sovietica. Successivamente, le nazioni artiche hanno cercato di preservarlo come zona di cooperazione. La competizione strategica tra Usa, Russia e Cina ne ha tuttavia notevolmente accresciuto l’importanza geopolitica. I progressi militari di Mosca e Pechino, in contrasto con gli sforzi più lenti di Washington e Bruxelles (Nato), hanno trasformato l’Artico in un polo cruciale per la sicurezza, l’accesso alle risorse e il controllo delle rotte marittime emergenti.Cambiamenti climaticiL’"effetto serra” ha rapidamente trasformato l’Artico, rendendo aree inaccessibili ora percorribili per usi economici e strategici. La Rotta del Mare del Nord (Nsr) e il Passaggio a Nord-Ovest (Nwp) sono destinate a diventare economicamente sostenibili entro il 2023, deviando il traffico dal Canale di Suez. Con l’espansione dell’accesso a risorse critiche, gli Stati cambieranno strategia e intensificheranno la competizione per la crescente importanza economica dell’Artico, anche attraverso la sua progressiva militarizzazione.SicurezzaLa Politica per la Regione Artica degli Stati Uniti varata nel 2009 ha segnato un cambio di passo significativo rilanciandone l’importanza strategica dinanzi al rafforzamento della presenza russa nell’Artico. Un’ulteriore accelerazione è stata registrata con la Strategia Nazionale del 2022 che vede gli Usa impegnati a potenziare le proprie capacità attraverso miglioramenti infrastrutturali, l’espansione della flotta rompighiaccio, e il rafforzamento della cooperazione con gli alleati artici al fine di arginare la crescente penetrazione di Mosca e Pechino. Il 28 marzo, giorno prima della visita di JD Vance in Groenlandia (terra su cui Trump ha mire di cooptazione insistenti), Putin ha tenuto un discorso al sesto forum internazionale sull’Artico a Murmansk, nell’estremo nord della Russia, sottolineando che Mosca sta «migliorando le capacità di combattimento delle Forze Armate e modernizzando le infrastrutture militari». Al contempo la Russia ha intensificato la cooperazione navale con la Cina concedendo a Pechino ulteriore accesso nell’Artico.EnergiaGli Stati Uniti sono aggrappati a petrolio e gas naturale dell’Artico, col giacimento petrolifero di Prudhoe Bay in Alaska che è il più importante del Nord America. Negli anni 2000, Prudhoe Bay produceva circa l’8% del petrolio nazionale americano. Nel 2009, l’interesse globale per l’Artico è aumentato quando l’Us Geological Survey ha stimato che l’Artico contiene il 13% del petrolio non ancora scoperto al mondo, circa 90 miliardi di barili, e il 30% del gas naturale non ancora individuato, un eldorado nero fatto su misura per l’America First di Trump. Il sottosuolo artico è ricco anche di carbone, piombo, nickel e terre rare, come quelle presenti nel Narsaq in Groenlandia. Sotto i ghiacci si trovano infine giacimenti di oro, rubini, diamanti e zinco.Economia e CommercioLa crescente accessibilità nella regione polare sta cambiando il commercio e l’economia globali, rendendo necessario un adattamento della strategia degli Stati Uniti rispetto alle sfide poste dalla crescente influenza di Russia e Cina. Nel 2023, gli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso hanno costretto le compagnie di navigazione a modificare le rotte, con conseguente riduzione del numero di navi che utilizzano il Canale di Suez. Nel frattempo, la siccità a Panama, con l’abbassamento delle acque del Canale, ha causato una diminuzione del 30% degli scambi commerciali da novembre 2023. Queste interruzioni hanno portato a un aumento del 283% del costo di un container in transito dalla Cina all’Europa settentrionale. Si tratta di sfide che hanno evidenziato la necessità di rotte marittime alternative, rendendo quelle artiche sempre più strategiche, al punto che il Dragone l’ha ribattezzata “Via della Seta Polare”.