il Fatto Quotidiano, 10 agosto 2025
Intervista a Luigi Li Gotti
“S e non vogliono eseguire i mandati d’arresto devono ritirarsi dalla Corte penale internazionale, come Orbán. I nostri Servizi? Sembrano condizionati dai libici”, dice Luigi Li Gotti, già avvocato di Tommaso Buscetta e di altri pentiti di mafia, dal 2006 sottosegretario e poi senatore con l’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. È autore dell ’esposto che ha attivato le indagini sulla mancata consegna di Osama Almasri Najeem alla Cpi, ora concluse con la richiesta di autorizzazione a procedere contro i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e il sottosegretario Alfredo Mantovano. “Lo rifarei di corsa, chi ha dato al governo l’autorizzazione per compiere reati? Per liberare un criminale? La legge è uguale per tutti. Se no facciamo come Orwell: tutti gli animali sono uguali ma alcuni sono più uguali degli altri”. Si parla del possibile coinvolgimento della capo di gabinetto di Nordio, Giusi Bartolozzi. Vogliono scudarla, si sta sacrificando per Nordio. Per lei non ci sarebbe il rito speciale, ma se il reato è in concorso la posizione di ministro di Nordio trascina gli altri. Anche per Antonio Marzano, ministro di Forza Italia, nel 2002 negarono l’a utorizzazione a procedere per lui e per i concorrenti estranei al go v e r n o. E se fosse indagata per aver mentito al Tribunale dei minis tri? No, rito ordinario. E un eventuale favoreggiamento di Nordio? Lo stesso. In effetti ha sviato le indagini dicendo: “Ho fatto tutto io”, ma poi ha detto che parlava “40 volte al giorno” con il ministro. Ma vediamo come valuteranno i magistrati. Non avrebbero potuto opporre il segreto di Stato fin da subito per tutti? Potevano non consegnare i documenti, ma ogni volta ci vuole un provvedimento motivato del presidente del Consiglio o del delegato Mantovano: atto per atto, sulle singole richieste del Tribunale dei ministri. Non si può fare in via generale. Secondo il governo consegnare Almasri alla Cpi avrebbe esposto a ritorsioni gli italiani e gli interessi italiani in Libia. Non ci crede? Sì, potrebbe anche essere. Il Tribunale dei ministri ha valutato la possibile applicazione dell’ar ticolo 54 del Codice penale, lo stato di necessità, che però può essere invocato per l’integrità fisica, non per interessi economici. Per i Servizi era a rischio, se non l’integrità fisica, almeno la libertà personale degli italiani in Libia. Non c’erano elementi concreti, lo dice lo stesso direttore dell’Ai – se Giovanni Caravelli. Non è strano che l’Aise non sapesse del viaggio di Almasri in Italia, né delle indagini della Cpi su di lui? È come se i nostri Servizi fossero stati condizionati. C’era una sorta di accordo che riguardava le partenze di migranti, proprio il settore controllato da Almasri. Meloni l’ha chiamata ex politico di sinistra, ma lei è stato una vita nel Msi. Non sono di destra. Dopo la fase giovanile non ho più fatto politica, ero parte civile nel processo di piazza Fontana ed era troppo delicato. Ho ripreso con Di Pietro. Non è stato nel Msi fino al 1996 e poi in An? Dal 1974 non ho più rinnovato la tessera, c’era stato un rinnovo automatico fino a quando ho chiesto di evitare. L’ultima volta che ho votato a destra è stato nel 1992, poi ho votato pure il Pds, di destra non sono. Nel Msi c’era di tutto: monarchici, repubblicani, estremisti di destra, moderati, anarchici… Anche antisemiti: alla scuola di partito, nella taverna sotto l’albergo, ricordo un gruppo di giovani che cantava, sulle note di Mar inel la, la storia di Anna Frank “che usciva dal camino a primavera”… Quell ’anti – semitismo ora non c’è più, ma Meloni con l’aereo di Stato nel 2023 è andata alla festa di Matteo Salvini e al karaoke cantava La canzone di Marinella…Cer to senza Anna Frank... Qualche giorno prima c’era stato il naufragio di Cutro, 94 morti. Non aveva avuto il tempo di fare un piccolo omaggio a quelle bare e poi cantava “Marinella che scivolò nel fiume a primavera”... Perché li ha denunciati? Perché hanno violato la legge 237 approvata dal centrodestra nel dicembre 2012 per l’adegua – mento allo Statuto della Cpi, fatto a Roma nel 2002. Ne menavamo vanto, ma ci eravamo dimenticati la legge. Una delle proposte l’avevo presentata io nel 2008. Ragioni di sicurezza possono essere invocate per non consegnare un documento, non per non dare seguito a un ordine di cattura. Vengono emessi solo per reati gravissimi. Dovrebbero essere furbi come come Orbán: non ha arrestato Netanyahu ma prima aveva ritirato la firma dallo Statuto della Cpi per evitare di essere deferito al Consiglio di Sicurezza dell’Onu. La procedura che rischia l’It a l i a