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 2025  agosto 04 Lunedì calendario

Sulla Juventus le mani di Tether: così Elkann sfrutta il suo Economist per allontanare Ardoino

Chiusa la partita Iveco, John Elkann deve affrontare quella della Juventus. E a sfidarlo c’è un avversario ingombrante, Tether, una delle maggiori società di criptovalute del mondo, che emette Usdt, stablecoin digitale ancorata al dollaro. Tether all’inizio di quest’anno ha trasferito la sede dalle Isole Vergini britanniche a El Salvador, Stati che non garantiscono trasparenza societaria. Ha chiuso il bilancio 2024 con un utili netti di oltre 13 miliardi di dollari, quasi il doppio di BlackRock, il più grande gestore patrimoniale del mondo. Con acquisti di azioni in Borsa nei mesi scorsi, Tether è arrivata a possedere il 10,7% della Juventus, ha annunciato il 24 aprile. L’ad di Tether, Paolo Ardoino, il 25 giugno ha reclamato un posto nel consiglio di amministrazione della Juventus.
Ardoino bussa, ma Elkann chiude la porta. Anche se l’ad di Exor, la holding azionista della Juventus con il 65,4%, non ha mai parlato pubblicamente di Tether, chi scruta i movimenti della dinastia sabauda ritiene che la risposta di Elkann ad Ardoino sia arrivata con un tagliente articolo del settimanale britannico The Economist. Il 4 luglio è stata pubblicata un’inchiesta, dal titolo “Come Tether è diventata la valuta dei sogni dei riciclatori di denaro”. Exor è il principale azionista della società editrice dell’Economist, possiede il 34,7%, con diritti di voto limitati al 20%. Nel board dell’editoriale c’è Suzanne Heywood, dg di Exor. Insomma, dietro l’inchiesta giornalistica ci sarebbe la voce di Elkann, come fosse un ventriloquo. L’articolo firmato da Oliver Bullough racconta che Tether è stata coinvolta in indagini su riciclaggio di denaro. The Economist cita anche dichiarazioni di Ardoino che respinge i sospetti, inoltre sottolinea come, con Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, si sia creato un clima “entusiastico” verso le criptovalute.
“Quella che potrebbe essere l’indagine sulle criptovalute più significativa degli ultimi tempi è iniziata una sera di novembre del 2021” sull’autostrada britannica M1 verso Londra, dice l’articolo, quando la polizia ha sequestrato a un autista che trasportava “denaro illecito” più di 250.000 sterline (340.000 dollari) in contanti. Sul suo telefono la polizia ha trovato messaggi di un socio di Ekaterina Zhdanova, imprenditrice russa che secondo la polizia aiutava criminali informatici e narcotrafficanti a riciclare denaro.
“Le bande di narcotrafficanti britanniche e gli hacker di Mosca erano solo due nodi di una vasta super-rete criminale che Zhdanova stava collegando”, scrive il settimanale. “L’infrastruttura alla base delle operazioni di Zhdanova – dice The Economist – era una criptovaluta chiamata Tether. La tecnologia e il modello di business di Tether le permettevano di unire diverse economie sotterranee, a reciproco vantaggio. La sua attività riciclava i soldi delle bande di narcotrafficanti, aiutando al contempo i clienti russi a trasferire i loro”.
Come annunciato dal cda il 28 marzo, la Juventus ha in programma un aumento di capitale fino a 100 milioni, da definire in settembre. Exor ha anticipato 30 milioni. L’operazione verrebbe fatta senza diritti di opzione, quindi Tether verrebbe esclusa e la sua quota si ridurrebbe. Sarà più difficile per Elkann impedire ad Ardoino di entrare nel cda della Juventus, che sarà rinnovato dall’assemblea dei soci, tra il 3 e il 7 novembre. Oggi il cda è di 5 componenti, tutti espressi da Exor, ma un posto spetta ai soci di minoranza, se presentano liste con almeno il 2,5% del capitale. Dietro Tether il terzo azionista è il fondo londinese Lindsell Train (8,7%). Per tenere fuori Ardoino Elkann dovrebbe sperare che ci sia una terza lista (Lindsell?) e che ottenga più voti di Tether. Oppure fare in modo che, con l’aumento senza opzione, ci sia un rimescolamento che metta Tether fuori gioco.