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 2025  agosto 03 Domenica calendario

Vaticano, un nuovo buco: 20 milioni persi negli Usa

Dopo gli scandali, le cause e i processi per le perdite subite nel caso palazzo di Sloane Avenue a Londra, comprato tra il 2014 e il 2018, e in quello della Borsa di Budapest del 2013, si apre un nuovo fronte nella guerra legale tra il Vaticano e i gruppi che hanno gestito i suoi investimenti immobiliari: mentre infuria quello contro il finanziere Raffaele Mincione, ora tocca di nuovo ad Alberto Matta. A luglio l’Istituto per le opere di religione (Ior), insieme all’Enpacl, Cassa previdenziale dei consulenti del lavoro, e all’Epap, l’ente pensionistico di numerosi professionisti, si sono mossi negli Usa per portare in giudizio Optimum Asset Management, società lussemburghese fondata nel 2009 da Matta, per “illecito e cattiva condotta”. I tre investitori hanno chiesto a un giudice del Delaware di concedere accesso ai documenti di Oam e delle sue affiliate per capire come mai hanno perso l’82% del loro investimento, circa 35 milioni su 42,5 versati, nel fondo immobiliare Optimum Evolution Fund Sif Usa Property I.
Optimum Asset Management è una boutique di gestione immobiliare con asset per 1,5 miliardi. Il fondo Usa Property I è focalizzato sul mercato immobiliare statunitense. Nel 2013 lo Ior vi aveva investito 20 milioni. Secondo la banca vaticana, la decisione di avviare un’azione legale contro Optimum arriva dopo vari tentativi di ottenere risposte dai gestori che potessero giustificare “il sostanziale azzeramento dell’investimento, nonostante un contesto di mercato immobiliare Usa particolarmente favorevole per oltre 10 anni”. Secondo lo Ior, le carenze informative dei gestori del fondo hanno portato il revisore a non esprimere un giudizio sui prospetti finanziari del comparto i cui bilanci da tre anni ricevono voto contrario da Ior, Enpacl ed Epap. Fabio Faretra, direttore generale di Enpacl, spiega che la Cassa “ha investito nel fondo nel 2015. Le criticità sono emerse successivamente. Enpacl è stata tra i primi, sin dal 2020, a sollevare domande ai gestori e a votare contro i bilanci. In assenza di risposte adeguate, siamo stati costretti ad avviare una causa per accertare la realtà”. Epap conferma che l’investimento venne deliberato nel 2013 e che a oggi detiene 10,74 milioni di quote: “Quando abbiamo notato anomalie nella gestione e nei risultati, abbiamo subito cercato di appurare la situazione con i gestori ma abbiamo ricevuto informazioni non soddisfacenti o contraddittorie”.
Versioni totalmente rigettate da Optimum. Secondo la società di gestione di Matta, il comparto Usa Property I, lanciato nel 2013, ha inizialmente avuto un andamento positivo investendo in asset alberghieri, residenziali e commerciali a Miami, New York e in California e distribuendo dividendi. Ma gli effetti della pandemia e il rialzo dei tassi hanno colpito duramente l’immobiliare Usa – in particolare il settore alberghiero sul quale il fondo ha investito circa il 65% del capitale – impattando sulla performance. Oam nega fermamente qualsiasi ipotesi di mala gestione: per la società, la richiesta di accesso dello Ior è “basata su infondate speculazioni e non su fatti oggettivi. Ogni decisione d’investimento è stata approvata dal Comitato investimenti di cui facevano parte anche Enpacl ed Epap, che hanno sempre espresso voto favorevole”. Secondo Oam questi investitori hanno aderito all’azione legale “verosimilmente su impulso dello Ior, che è coinvolto in un contenzioso totalmente decorrelato da Usa Property I e che da anni ha promosso numerose azioni legali contro Oam e altre società, quasi tutte respinte o archiviate”. Optimum “confida che questa iniziativa temeraria sia respinta, così come molte altre avviate prima d’ora dallo Ior contro Oam o altre società un tempo affiliate”, perché “non ha assolutamente nulla da nascondere, avendo sempre garantito la massima trasparenza al Comitato investimenti”.
Quanto a Mincione, per Oam “non ha mai avuto alcun coinvolgimento con il comparto Usa Property I, né con Oam, Matta o altri membri del fondo”. Ma le strade dei due finanzieri s’intersecano da tempo e non solo in Vaticano: tra il 2012 e il 2015 i fondi Athena di Mincione e quelli Optimum di Matta si spartirono un investimento da 350 milioni dalla Banca Popolare di Vicenza all’epoca della gestione Zonin-Sorato.