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 2025  agosto 02 Sabato calendario

Il successo pazzesco di Temptation Island

Come una finale di calcio importante, meglio delle consuete partite di Serie A, relegate allo streaming. Al livello di un Sinner vincitore a Wimbledon (quasi cinque milioni di spettatori in chiaro e su Sky). I dati della puntata conclusiva di questa quattordicesima edizione di Temptation Island – non sembra, ma la primissima edizione andò in onda nel 2005 – hanno fatto impressione anche agli addetti ai lavori. Il reality delle coppie alla prova di tentatori e tentatrici è l’evento televisivo dell’estate, quasi un Sanremo nel pieno di luglio, la rivincita della televisione commerciale dopo un anno poco brillante.
Cominciamo dai dati: quegli ascolti che oggi richiedono qualche spiegazione in più, vista la complessità del sistema mediale contemporaneo. Temptation Island, adattamento molto italiano di un format inventato in Olanda venticinque anni fa, chiude la sua migliore stagione di sempre, con 4 milioni e 600mila spettatori medi che hanno seguito le ultime due ore, non proprio una “finale”, piuttosto un’appendice, tutti curiosi di vedere che fine hanno fatto le coppie un mese dopo l’esperienza romantica on air o, per dirla con Filippo Bisciglia, “il percorso nei sentimenti”. Questo primo dato, che già colloca il reality prodotto da Fascino di Maria De Filippi fra i primi dieci programmi Tv del 2025 (sport escluso), non è però esaustivo. Perché da quest’anno Auditel ha validato un nuovo standard che include anche tutti coloro che guardano la Tv live ma in streaming (per esempio su uno smartphone). E allora gli ascolti di Temptation salgono a 4,8 milioni, il 34% di share, più di un terzo dell’intera platea della Tv. Ma non basta: a testimonianza dell’amplissimo passaparola generato, le puntate del reality crescono ancora, fino a 1,5 milioni di spettatori “aggiuntivi”, nei giorni successivi alla messa in onda. Perché oggi la Tv non è più irripetibilmente vincolata al flusso del palinsesto, ma è sempre “recuperabile”. E Temptation porta il “catch up” oltre il 30%, meglio di una fiction: e il programma, per quanto punti proprio su montaggio e colonna sonora, senza limiti di budget, è un po’ un ibrido, reality sì ma anche soap o serie.
Capire il successo del programma di Maria De Filippi non può che partire dal riconoscimento di come questo si adatti perfettamente ai meccanismi della Tv contemporanea, unendo l’universalità senza tempo del melodramma (altro che “reality sulle corna”, come si attardano a scrivere un po’ pigramente molti commentatori) con un panorama mediale in cui il prodotto Tv viene “clippizzato”, “memizzato” per circolare al meglio sui social. Capire Temptation vuol dire capire che i suoi protagonisti più iconici – come la coppia di avvocati pugliesi Sonia e Alessio, lei già pronta per un trono, lui sempre a lottare con l’italiano – diventano dei meme viventi: “È adesso che si fa? Vogliati bene!”. Il suo pubblico – fra cui, vale la pena di ricordarlo, il target che ha fra 15 e 24 anni raggiunge il 53% di share – lo prende sul serio ma si riunisce anche in gruppi d’ascolto per sorridere delle maschere che è capace di creare. La parte preponderante di audience è femminile (oltre tre milioni le spettatrici sul totale di 4,6 milioni della puntata finale) e non resiste all’attrazione di quel “realismo sentimentale” che il programma sa costruire, un caleidoscopio di dinamiche di coppia da commentare, criticare, apprezzare, deridere…
Certo, verrebbe da obiettare, che quello di Temptation è un realismo melò tutto artificioso, costruito: montaggio, musiche e certamente un pizzico di cinismo autoriale. Ma è questo, d’altra parte, un ingrediente essenziale di quel “sistema Maria De Filippi” diventato cardine insostituibile della Tv commerciale italiana: in un anno orribile in cui Canale 5 segna il -10% degli ascolti in prima serata, C’è posta per te (4,5 milioni di spettatori), TemptationAmici (3,8 milioni) e Uomini e donne (2,4 milioni in daytime) sono mattoni sempre più imprescindibili per il mondo Mediaset.