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 2025  luglio 30 Mercoledì calendario

“Stop al processo a Sangiuliano”: il Senato salva l’ex ministro

L’aula del Senato ha votato a maggioranza contro l’autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, per il reato di peculato, per il dono che egli a fatto a Maria Rosaria Boccia della “chiave d’onore” della città di Pompei, ricevuta dal comune campano.
L’Aula ha approvato con 112 voti favorevoli e 57 contrari la proposta della Giunta delle immunità secondo il quale l’ipotetico reato sarebbe stato compiuto per “il perseguimento del preminente interesse pubblico nell’esercizio della funzione di Governo” e non si tratterebbe quindi di un reato ordinario.
I legali di Sangiuliano precisano che la Procura aveva già chiesto l’archiviazione e che “la chiave (valendosi di una procedura di legge) è stata acquistata e pagata dall’ex ministro, che ne è diventato il legittimo proprietario”.
L’aula di Palazzo Madama ha votato anche per l’insindacabilità delle parole pronunciate da Maurizio Gasparri contro Luca Tescaroli, all’epoca procuratore aggiunto della Repubblica presso il tribunale di Firenze a fine 2023. I voti a favore sono stati 117, i contrari (M5s e Avs) 23. Gasparri in una dichiarazione aveva accusato Tescaroli di agire con finalità politiche, per poter ottenere una candidatura alle europee del 2024. Di qui la querela del magistrato contro il capogruppo di Fi. Tuttavia sia la Giunta per le immunità che l’Aula hanno ritenuto che tali dichiarazioni siano insindacabili perché c’è un nesso tra esse ed una serie di atti parlamentari di Gasparri, come una interrogazione e un intervento in Aula.
Annunciando il voto a favore del Pd all’immunità per Gasparri, Alfredo Bazoli ha chiarito che il suo gruppo “condanna” i contenuti delle parole del capogruppo dei Fi perché fanno parte “dell’attacco alla magistratura che la destra sta portando avanti” da mesi, e che tuttavia esse sono connesse all’attività parlamentare di Gasparri.
Infine, il Senato ha giudicato insindacabili le affermazioni di Matteo Renzi contenute in un capitolo del libro ’Il Mostro’, in cui ha accusato la pm Christine Fumia von Borries di non aver tenuto conto di prove a discarico dei genitori pur di ottenerne la condanna. I voti in favore della insindacabilità sono stati 118, quelli contro (M5s) 18.
Contro Renzi era stato aperto un procedimento civile per risarcimento presso il tribunale di Milano, dove ha sede l’editrice che ha pubblicato “Il Mostro”.