la Repubblica, 30 luglio 2025
A Ginevra sorvolando l’Italia sfida dei funzionari sanzionati
Per Leonid Volkov, ex braccio destro del defunto oppositore Aleksej Navalny, si tratta di una provocazione bell’e buona. Lunedì 13 funzionari russi sanzionati sono volati da Mosca verso Ginevra per prendere parte a due vertici dell’Unione Interparlamentare. E il loro volo Rsd373, come visibile su FlightRadar, dopo Turchia e Mar Mediterraneo, ha sorvolato due Paesi Ue, Italia e Francia, prima di atterrare in Svizzera. Nulla di “illegale”. Le sanzioni prevedono deroghe per facilitare il lavoro delle organizzazioni internazionali e quindi concedere visti e autorizzazioni al sorvolo alle delegazioni. Ma il punto, secondo Volkov, starebbe proprio qui: nella strumentalizzazione del diritto daparte di Mosca per rivendicare un posto al sole.
«Il regime putiniano desidera disperatamente la sua normalizzazione in Occidente, ma capisce che deve avvenire gradualmente». Il concerto di Valerij Gergiev in programma il 27 a Caserta sarebbe dovuto essere un «test» e pure semplice dato che Gergiev è un artista con passaporto olandese non soggetto a sanzioni. Ma «non ha funzionato». Dopo le polemiche seguite all’appello di Julija Navalnaja su Repubblica, il concerto è stato annullato. E dunque, sostiene Volkov, «se non con la forza, allora con l’inganno», usando la neutralità svizzera come ariete e l’Unione Interparlamentare come «pretesto per chiedere la rimozione delle sanzioni una volta, e poi magari una seconda e una terza…».
La Svizzera, ha spiegato il suo ministero degli Esteri a Novaja Evropa,è tenuta «a facilitare il lavoro delle organizzazioni internazionali con sede sul suo territorio, in particolare a Ginevra», come pure «l’ingresso dei delegati ufficiali». In vista del XVVertice delle presidenti donne di Parlamento e della VI Conferenza dei presidenti mondiali, eventi organizzati dall’Unione Interparlamentare nel Palazzo Onu di Ginevra, ha dunque rilasciato i visti ai delegati russi e chiesto a Italia e Francia di concedere l’autorizzazione al sorvolo. E Roma e Parigi, come spiega la Farnesina, dopo consultazioni, lo hanno concesso come contemplato dalle deroghe europee in materia di sanzioni e dagli accordi internazionali che disciplinano simili conferenze internazionali. Le stesse deroghe che hanno permesso che il ministro degli Esteri Sergej Lavrov partecipasse all’Assemblea Generale dell’Onu a New York nel 2023 o al vertice dei ministri degli Esteri dell’Osce a Malta lo scorso dicembre.
Se «nella vita pre-bellica, i funzionari russi snobbavano» l’Unione parlamentare, Volkov nota che stavolta hanno mandato «una potente delegazione» capitanata dalla presidente del Consiglio della Federazione, la Camera alta del Parlamento russo, Valentina Matvienko, dal suo vice Konstantin Kosaciov, dal vicepresidente della Duma, la Camera bassa, Pjotr Tolstoj, e dal deputato Leonid Slutskij. Matvienko non volava in Svizzera dal 2019 e stavolta ne ha approfittato per denunciare «i crimini» commessi dai «nazisti saliti al potere in Ucraina» e denunciare la «retorica anti-russa» dell’Occidente.
Il tema del summit era “Aprire la strada a una pace globale e duratura”. Un nonsenso, secondo diversi attivisti, per una che ha sostenuto l’annessione della Crimea nel 2014 e avallato l’offensiva contro Kiev nel febbraio 2022. «Invitare i delegati di Putin a eventi internazionali è un errore enorme e catastrofico. Ogni nuova “revoca temporanea delle sanzioni” è un regalo a Putin», commenta Maria Pevchikh, a capo della Fondazione anti-corruzione. Per il portavoce del ministero degli Esteri ucraino Georgy Tykhyi, si tratta di «una vergogna». «Il posto di Matvienko è sul banco degli imputati, non alle conferenze internazionali»