la Repubblica, 30 luglio 2025
Mosca mette alla gogna i “russofobi” occidentali Mattarella nell’elenco
Sul sito web del ministero degli Esteri russo è apparsa una nuova sezione: “Esempi di manifestazioni di russofobia”. Una “colonna infame” virtuale che mette all’indice funzionari occidentali e ucraini accusati di aver “incitato all’odio” contro la Russia. Per l’Italia c’è il presidente della Repubblica Sergio Mattarella accompagnato dai ministri degli Esteri e della Difesa Antonio Tajani e Guido Crosetto. Come se non bastasse, più o meno contemporaneamente, la portavoce Maria Zakharova ha proposto d’istituire una giornata internazionale contro la russofobia suggerendo che, in questa lotta, venga usata la parola ukokoshit che vuol dire “mandare all’altro mondo”, ossia “uccidere”.
La sezione contiene elenchi di quelli che, nell’ampolloso linguaggio diplomatico russo, sono chiamati “esempi di dichiarazioni nei confronti della Russia in cui viene utilizzato l’incitamento all’odio”. Due di “rappresentanti del regime di Kiev” e due di “funzionari e rappresentanti delle élite occidentali”, divisi per gli anni 2024 e 2025. In entrambe le liste che riguardano l’Occidente, c’è un paragrafo dedicato all’Italia. Nell’elenco datato 2025 campeggia soltanto uno stralcio della lectio magistralis di Mattarella all’Università di Marsiglia che tracciava un parallelismo tra «l’odierna aggressione russa in Ucraina» e il «progetto del Terzo Reich». Parole già allora tacciate da Zakharova di “blasfemia”.
Mattarella torna anche nella lista datata 2024 con una frase tratta dall’intervento che pronunciò il 18 maggio nell’80° anniversario della battaglia di Montecassino: «La tragedia inumana del popolo ucraino riconduce alla memoria le devastazioni che colpirono i Paesi europei e ci richiamano a un rinnovato impegno nella difesa della pace, della libertà, dello stato di diritto – contro le dittature – valori per i quali i caduti onorati in questo cimitero donarono lavita». Compaiono inoltre due estratti di interviste alMessaggero dei ministri di Esteri e Difesa: l’auspicio di Tajani di vedere le bandiere ucraine alla marcia del 25 aprile e una considerazione di Crosetto sulla volontà di Putin di prendersi «tutta l’Ucraina». Nessun incitamento all’odio alla Russia ravvisabile, ma tant’è.
La sezione finora sembra esserepassata inosservata, se non fosse per qualche protesta in Bulgaria. Ma su Telegram 340mila persone hanno visualizzato la battuta di Zakharova sulla necessità di “uccidere” i russofobi accompagnata da un suo sticker con tanto di copricapo tradizionale. E oltre 300 hanno approvato con risatine e pollici all’insù.