repubblica.it, 29 luglio 2025
Morte di Alex Marangon, la famiglia passa al contrattacco: denuncia e richiesta danni
A un anno dalla tragica morte di Alex Marangon, il 25enne barman trovato senza vita nel Piave dopo aver partecipato a un rito sciamanico nell’abbazia di Santa Bona a Vidor, la famiglia passa al contrattacco. I genitori, Luca e Sabrina Marangon, hanno annunciato una denuncia formale e una richiesta di risarcimento danni in sede civile.
La caduta e la droga
Secondo gli esami tossicologici, Alex avrebbe assunto ayahuasca – una potente miscela psichedelica amazzonica – e cocaina, sostanze che avrebbero provocato uno stato di allucinazione culminato in una caduta mortale da circa 15 metri. Il corpo fu ritrovato il 2 luglio 2024, due giorni dopo la scomparsa, in una insenatura del Piave a Ciano del Montello.
I curanderos irreperibili
L’inchiesta, inizialmente aperta per omicidio colposo, potrebbe ora cambiare ipotesi di reato in: morte come conseguenza di altro reato, legato alla cessione di stupefacenti. I due curanderos presenti al rito, Sebastian Castillo e Jhonny Benavides, risultano irreperibili. Testimoni riferiscono che Alex appariva agitato prima di allontanarsi dall’abbazia, seguito dai curanderos. Si ipotizza una colluttazione o un dialogo concitato prima della caduta.
“Non si drogava”
La famiglia respinge l’idea che Alex abbia assunto volontariamente cocaina. Secondo la madre, potrebbe trattarsi di “mambe de coca”, una polvere rituale amazzonica derivata dalle foglie di coca, mescolata con ayahuasca.
Le valutazioni del pm
Il pubblico ministero Giovanni Valmassoi sta valutando se iscrivere nomi nel registro degli indagati. La verità, per ora, resta sospesa tra rituali, sostanze e interrogativi ancora aperti.