il Fatto Quotidiano, 28 luglio 2025
La sai l’ultima?
Monza Rissa ferocissima durante la briscoletta al centro anziani: rotta la dentiera a un 97enne
Le partite a briscola sono una tradizione sacra dei bar italiani, dio ce le conservi. Ma a Lesmo, provincia di Monza, la questione è degenerata un pochino. Il centro anziani è rimasto chiuso per tutto luglio dopo una serie di “intemperanze”. L’episodio clou: una rissa tra senescenti, al culmine della quale un 78enne ha colpito a un 97enne con un pugno in faccia. Bilancio: labbro spaccato, dentiera saltata e tre giorni di prognosi. La tensione all’interno della struttura montava ormai da tempo, tra liti sui parcheggi e schiamazzi a tombolate e balli. Il direttivo ha deciso la serrata “per dare un segnale” ai vecchietti, con il sostegno della sindaca. L’aggressore è stato bandito a vita, alcuni frequentatori hanno lanciato una raccolta firme per la riapertura. Il 97enne ha raccontato le circostanze della rissa: “Aveva sbagliato carta, l’ho ripreso, poi il giorno dopo m’ha accusato di parcheggiare male e di rubare le fragole. Quando ho provato ad allontanarlo, m’ha mollato un cazzotto”. Il centro riaprirà il primo agosto.
Chicago Strane terapie di gruppo: come tanti inconsapevoli Walt Whitman, si riuniscono per gridare verso il lago Michigan
“E risuona il mio barbarico yawp sopra i tetti del mondo”. La domenica sera, sulla spiaggia di North Avenue a Chicago, si raduna un piccolo gruppo di persone. Il vecchio Walt Whitman sarebbe orgoglioso di loro: non ballano, non manifestano, non pregano, ma strillano. Tre urla lunghe e liberatorie verso il lago Michigan, sotto la guida di Manny Hernandez, ex californiano, professione “life coach” e fondatore dello Scream Club Chicago. Fanno risuonare, in altre parole, i loro barbarici yawp sui tetti dell’Illinois. È iniziato tutto a giugno, durante una lite di Hernandez con la fidanzata: “Ti va di urlare verso il lago?”. Un rimedio insolito al ménage familiare. I passanti si sono uniti, qualcuno ha persino pianto. Da allora ogni settimana si ripete il rito collettivo: esercizi di respirazione e poi via, a svuotarsi di tutto. “Il corpo è una pentola a pressione”, dice Hernandez. L’urlo serve a non farla esplodere. Buona fortuna.
Filippine Costruita la macchina acchiappa peluche più grande della storia: ha la superficie di un bilocale romano
Nell’arcipelago filippino, precisamente a Cebu City, è stato inaugurato un simpatico mostro di metallo. Si chiama Claw King e secondo il Guinness World Record è la più grande “macchina acchiappa peluches” mai costruita. Alta oltre cinque metri, larga quasi due e mezzo, occupa una superficie di cinquanta metri quadrati: è più spaziosa degli immobili che un uomo onesto può permettersi a Roma. La pinza è la regina incontrastata del PlayFair Arcade, un’enorme sala giochi che ha deciso di puntare tutto sull’infanzia, sulla nostalgia e su una certa dose di megalomania. L’idea era battere il primato del Santa Claw, installato anni fa in Ohio, negli Stati Uniti. Missione compiuta. Sui social le immagini del gigante colorato hanno iniziato a rimbalzare in loop. Acchiappare i peluche rimane praticamente impossibile, ma nonostante questo la super pinza è diventata molto popolare.
Palestina La ministra israeliana Katz diffonde un video in cui l’intelligenza artificiale ricostruisce la “nuova Gaza”
Siamo al di là della distopia, oltre l’estinzione di ogni residua forma di umanità. Nel video diffuso dalla ministra degli Esteri di Netanyahu, Israel Katz, realizzato con l’intelligenza artificiale, le macerie palestinesi si trasformano in una città nuova di zecca. La “Gaza del futuro” è un sogno sionista, un incubo di droni-taxi, grattacieli, canali, giardini: una Dubai costruita sulle rovine ancora fumanti di una catastrofe umanitaria. Il video è stato pubblicato il giorno dopo il massacro di Khan Younis, ma nel rendering patinato non c’è traccia delle stragi, della carestia: i due milioni di palestinesi intrappolati nella Striscia sono già archiviati. “Il messaggio è semplice”, ha scritto Katz: o Gaza verrà governata da Israele, oppure non verrà ricostruita. Il futuro è un’estorsione, raccontata con un video di propaganda kitsch, una terrificante ipotesi di urbanistica coloniale.
Inghilterra Re Carlo è un vero incubo per i suoi giardinieri: negli ultimi due anni si sono dimessi praticamente tutti
God save the king, ma nemmeno tanto. A Highgrove, residenza verde del re d’Inghilterra, l’aria profuma di fiori e rivoluzione. Undici giardinieri su dodici hanno lasciato l’incarico in due anni, compresi entrambi i capisquadra. A denunciare l’ammutinamento è il Sunday Times, che parla di “clima tossico” e “richieste impossibili”. Al centro del caso c’è il re in persona: pare che Carlo III supervisioni ogni dettaglio, dalla potatura delle rose alla curvatura delle zucchine ed esprima le sue franche considerazioni attraverso lettere autografe inviate ai dipendenti (non sempre elogiative). Il gentil tiranno avrebbe addirittura preteso il licenziamento di un giardiniere colpevole di non riconoscere un fiore. La King’s Foundation ha avviato un’indagine interna. Ma intanto, per salvare il capolavoro botanico del sovrano – orto, arboreto, ceppaia e produzione bio – si è dovuto ricorrere al personale di riserva. Un’altra bufera per il re ambientalista, che stavolta rischia di perdere il regno più amato, quello sotto le sue cesoie.
Montana Le fattorie funestate dalle scorribande dei grizzly salvate da Patton, il mastino che caccia gli orsi senza toccarli
Gli orsi grizzly sono tornati a popolare le pianure del Montana dopo un secolo d’assenza. Splendido, ma c’è un problema: ora puntano dritti ai granai, agli alberi da frutta e ai pollai delle famiglie di agricoltori. “Chick-fil-A Bear” è il soprannome di un plantigrado locale che ha fatto ripetute stragi di galline nelle fattorie del posto. Non è in pericolo solo il pollame, si è rischiata la tragedia: un bambino ha scambiato un cucciolo d’orso per un piccolo cane. La legge vieta di sparare agli animali protetti, ci mancherebbe, e le soluzioni alternative scarseggiano. Poi è arrivato Patton, un mastino turco da 80 chili addestrato per allontanare gli orsi senza nemmeno toccarli, come racconta un articolo del New York Times. Con altri suoi colleghi cani (Kangal, Boz, Anatolian), ha ridotto fino al 90% la presenza di grizzly nei pressi delle fattorie. Non attaccano, ma abbaiano e marcano il territorio, scoraggiando gli intrusi. Basta un cane gigante, che ci vuole?
Croazia La storia incredibile del contadino che girò tutto il mondo a piedi e raccolse oltre 60mila autografi celebri
Pesa quasi trenta chili, ha bisogno di una valigetta blindata e due persone per essere trasportato. È un’autentica reliquia di carta: il libro degli autografi di Joseph Mikulec, contadino croato partito a piedi nel 1901 da Oroslavje per circumnavigare il mondo. A ogni tappa, un autografo: tra i 60.000 raccolti spiccano quelli di sei presidenti USA, Mussolini, Edison, Tesla, Re Edoardo VIII. Per trent’anni Mikulec fu una leggenda globale, vestito come un ciclista-alpinista, con una clava e un passeggino per il libro. Raccontava le sue avventure nei municipi e vendeva cartoline con la sua immagine: era il travel blogger del primo Novecento. Poi il silenzio, fino a oggi. Viktor Šimuni, sindaco trentenne di Oroslavje ed ex viaggiatore, ha scoperto la sua storia e ha fatto di tutto per riportare il libro a casa. Dopo averne acquistato l’originale per 225.000 dollari da un collezionista americano, sogna ora un museo. L’obiettivo? Far sì che il mondo venga in pellegrinaggio a Oroslavje, sulle tracce di un contadino che, un secolo fa, sognò di vedere tutto. E ci riuscì.