repubblica.it, 27 luglio 2025
Vueling, cinquanta giovani ebrei francesi espulsi dall’aereo. Parigi chiede spiegazioni all’azienda
"Sono stati richiesti elementi esplicativi, in particolare per stabilire se i nostri connazionali siano stati oggetto di discriminazioni legate alla loro religione”. Così ha spiegato il ministero degli Esteri francese Jean-Noël Barrot a proposito della telefonata avuta con Carolina Martinoli, Ceo della compagnia aerea Vueling, dopo che mercoledì scorso una cinquantina di adolescenti ebrei francesi, di ritorno da un campo estivo, erano stati fatti scendere da un aereo dell’azienda spagnola che, in partenza da Valencia, sarebbe dovuto atterrare qualche ora dopo all’aeroporto di Parigi-Orly.
Oltre a chiedere maggiori informazioni sull’accaduto Barrot ha espresso anche la sua profonda preoccupazione per l’espulsione del gruppo di giovani ebrei francesi, si legge nella nota diffusa dal ministero francese dell’Europa e degli Affari Esteri, in cui si anticipa anche che spiegazioni simili sono state chieste all’ambasciatore spagnolo in Francia.
«Presenteremo un reclamo per violenza e discriminazione basata sulla religione», aveva commentato Club Kineret, l’organizzatrice del campo estivo, dopo l’espulsione dei 44 ragazzi e 8 adulti dal volo Vueling V8166, sebbene la compagnia aerea avesse spiegato subito che i passeggeri erano stati espulsi perché i minori avevano ripetutamente manomesso le attrezzature di emergenza dell’aereo e interrotto la dimostrazione di sicurezza dell’equipaggio.
Anche un portavoce della Guardia Civil spagnola aveva riferito che il comandante dell’aereo aveva ordinato l’espulsione a causa dei “comportamenti inappropriati” dei passeggeri, dopo aver precisato che gli agenti coinvolti non erano a conoscenza della fede religiosa del gruppo.
Il giorno dopo l’accaduto, però, la Federazione delle Comunità Ebraiche di Spagna ha espresso preoccupazione per l’episodio e alcune testate israeliane hanno riportato che i passeggeri fossero stati espulsi per motivi religiosi. Mentre alcuni genitori avevano parlato di un “atto antisemita” e riferito come i figli fossero stati cacciati dopo che uno di loro aveva cantato una canzone in ebraico.
Così, anche se Vueling aveva smentito che l’espulsione dei giovani ebrei francesi fosse dovuta a motivazioni religiose, la Ceo dell’azienda ha assicurato al ministro francese Barrot che è “in corso una rigorosa indagine interna e che i risultati di questa indagine sarebbero stati condivisi con le autorità francesi e spagnole”.