corriere.it, 27 luglio 2025
Un’eredità speciale: la lista di 3599 libri letti in vita. I figli la condividono online «Sia d’ispirazione per tutti»
Quante vite deve aver vissuto l’ex marines Dan Pelzer. Quando è mancato, lo scorso primo luglio a Columbus, in Ohio, ne ha lasciato una traccia straordinaria: un elenco manoscritto dei 3599 libri che ha letto dal 1962, quando ha iniziato ad annotare le sue letture mentre faceva il volontario in Nepal con i Peace Corps, al 2023, quando la vista – a 90 anni suonati – gli è venuta meno e non è più riuscito a leggere. Ora grazie ai suoi figli questo documento è diventato la sua eredità più preziosa non soltanto per i suoi famigliari più stretti.
Sua figlia Marci avrebbe voluto distribuire la lista al funerale, ma poi si è resa conto che, con le sue oltre 100 pagine, era troppo lunga per essere condivisa in quel modo. Così, invece, l’ha scansionata e pubblicata su un sito web creato ad hoc chiamato «What Dan Read» a cui i partecipanti potevano accedere attraverso un codice QR pubblicato sul retro del programma funebre. «Ho pensato che sarebbe stato bello donare la lista alle persone a cui lui teneva di più», ha detto la signora Pelzer. E nel necrologio, i familiari hanno incoraggiato i presenti a leggere nel suo nome «un vero capolavoro» invece di inviare fiori.
Non era un letterato, Dan. Nato e cresciuto a Detroit, veterano della guerra di Corea, impegnato in politica (ha anche partecipato alla campagna presidenziale del dem Jesse Jackson nel 1984, ha riferito suo figlio) ha fatto per anni l’assistente sociale in un istituto penitenziario minorile in Ohio.
Nonostante fosse un uomo molto colto, i suoi gusti in fatto di lettura erano in linea con «la sua natura semplice», raccontano i figli. «Sebbene avesse letto tutti i classici fino alla fine, preferiva di gran lunga John Grisham a James Joyce, definendo l’Ulisse «pura tortura».
Nell’elenco un mix di narrativa popolare (John Grisham l’autore più letto), storia, biografie, con libri come «La spia che venne dal freddo» e «Presunto innocente». Le voci sono semplici – solo titoli e date – ma la lista diventa una sorta di autobiografia.
Negli anni ’80, per esempio, ha letto diversi libri sulla salute mentale degli adolescenti: probabilmente gli sono serviti per il suo lavoro di assistente sociale.
In un’intervista, Marci ha ripercorso la vita del padre attraverso i libri di cui avevano discusso. Quando lei e suo fratello John erano bambini, Dan lesse loro «Watership Down», racconto epico di una banda di conigli. Quando era al liceo, suo padre le parlava spesso della «Fattoria degli animali» di George Orwell. Letture che spesso avevano un impatto concreto sulla sua vita: il libro di Bill Gates del 2021, Come evitare un disastro climatico, lo persuase per esempio a iniziare una dieta vegana. Arancia meccanica di Anthony Burgess è il romanzo che stava leggendo quando è nata la primogenita Marci. David Copperfield di Charles Dickens è stato l’ultimo finito prima di diventare cieco.
Questa settimana, in un post condiviso sulla pagina Facebook della Metropolitan Library di Columbus sempre la figlia Marci ha ricordato che «tutti i libri» del padre appartenevano alla biblioteca e che nessuno la amava più di lui. «Quando eravamo piccoli, ci portava alla biblioteca del centro ogni sabato mattina e ci iscriveva a tutti i programmi di lettura estivi». In più di mile commenti, i fan (e i dipendenti) della biblioteca lo hanno ricordato con affetto. «Era un uomo meraviglioso – ha scritto una donna – Avevamo sempre una lista di libri da riservare per lui qui. Ci mancherà».
La lista si rivela così una sorta di promemoria della gioia silenziosa di ritagliarsi il proprio percorso di letture e del potere di una biblioteca pubblica di far vivere mille vite e forse più