Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  luglio 26 Sabato calendario

Troppi decreti e risparmi della Camera, gli impegni di Fontana

Il concetto non è nuovo, ma evidentemente vale la pena ribadirlo, vista l’insistenza da parte del governo. Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, non usa giri di parole ed annuncia, nella tradizionale cerimonia del Ventaglio con la stampa parlamentare, l’intenzione di proseguire «la battaglia» per evitare l’eccessiva decretazione d’urgenza che persiste. Tanto che la terza carica dello Stato ricorda, anche per attenuare le responsabilità del centrodestra, che «la questione non è solo di questa legislatura». Dall’esecutivo Meloni è arrivato però un ritmo da primato, superando la quota 100 decreti legge in 32 mesi, per una media di tre dl al mese.

Nell’incontro con i giornalisti, il presidente (leghista) di Montecitorio ha spaziato dalla politica interna alle questioni internazionali. Ma è sul tema delle riforme che si è concentrato il suo intervento. In commissione Affari costituzionali la prossima settimana torna la separazione delle carriere e l’auspicio è che «siano dati i tempi giusti per discutere», anche se «il testo difficilmente sarà modificato, visto che siamo alla seconda lettura». Fontana è diventato più netto sulla legge elettorale: «Per scaramanzia la sconsiglierei perché in genere chi ha fatto la riforma poi ha perso – ha osservato -. Non so se sia veramente un’esigenza, credo che ne stiano parlando, ma l’ultima ha garantito la governabilità». Il presidente è stato più cauto quando si è parlato invece della legge sul fine vita: «Non ho visto il testo del Senato e quando arriverà qui alla Camera potrò valutare, ma essendo il presidente evito di entrare nel merito perché devono essere i deputati a legiferare». Più secco invece sul cosiddetto Ius scholae (che tanto piace a Forza Italia): «Per fare una legge ci vuole una maggioranza e mi sembra che su questo tema ci siano delle divisioni».
Fontana non ha aggirato invece il tema “caldo”, nel centrodestra, delle elezioni regionali ed in particolare di quelle del “suo” Veneto. E pur senza entrare nel dettaglio, ci ha tenuto a ribadire come la Regione sia «delicata per la Lega. Sono però convinto che si troverà la quadra», ha proseguito, anche se i tempi a suo dire non saranno brevi. Smentita invece l’ipotesi, circolata su qualche giornale, di una sua discesa in campo per il dopo Zaia: «L’ho vista, ma è una cosa così e poi – ha aggiunto riferendosi al suo ruolo – io non sono abituato a lasciare il lavoro a metà».
Quanto al lavoro della Camera, il presidente non ha nascosto la soddisfazione per i risparmi che quest’anno toccano quota 45 milioni di euro: «Questo dà il segno di una Camera che lavora in maniera eccezionale e cerca di risparmiare laddove possibile. Dal 2013 la dotazione è la stessa, se pensiamo all’inflazione possiamo capire che non è stato sempre facile. È significativo – ha sottolineato -, sono cose da mettere in evidenza». L’occasione dell’incontro con la stampa è buona anche per annunciare la desecretazione di molti atti, circa 14mila, tra cui quelli della commissione Moro. Gli ultimi minuti Fontana li ha dedicati al tema carceri, rinnovando la richiesta di porre fine al sovraffollamento: «Vivere in sei dentro pochi metri quadrati è una cosa che va risolta», perchè «avere un carcere sovraffollato è un problema per tutti: per i detenuti, ma anche per chi ci lavora».