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 2025  luglio 25 Venerdì calendario

Gli eredi di Pinochet devono restituire allo Stato cileno 16 milioni di dollari

La giustizia cilena ha ordinato agli eredi del dittatore Augusto Pinochet di restituire 16 milioni di dollari allo Stato cileno. Quella dettata dalla giustizia cilena è una sentenza storica, un verdetto che la società civile aspetta da anni. Da molto tempo infatti il dittatore, che ha guidato un regime militare che è durato per ben 17 anni (dal 1973 al 1990), è accusato di aver sottratto allo Stato cileno una fortuna milionaria.
La sentenza in primo grado arriva dopo un’indagine portata avanti dalla giustizia cilena per ben 12 anni, sul denominato “caso Riggs”. Un’inchiesta durante cui si indagato sulla sottrazione di fondi pubblici da parte del dittatore e in cui si è determinato che ben 17,8 milioni di dollari ereditati dalla famiglia di Pinochet avevano un’origine illecita. E ora, a dover restituire la fortuna, saranno proprio gli eredi del dittatore.
Il Settimo Tribunale Civile di Santiago, nella capitale del Paese, ha accolto la domanda di risarcimento per appropriazione indebita presentata dal Consiglio di difesa dello Stato (CDE), che ha chiesto che i fondi sottratti dal dittatore siano richiesti ai suoi successori, tra cui Lucía Hiriart, la defunta vedova dell’ex comandante in capo dell’esercito, e altre 15 persone. Nella sentenza, i giudici spiegano che la frode commessa dal dittatore è stata ampiamente dimostrata durante l’inchiesta: “Anche se non è stato possibile attribuire la responsabilità penale ad Augusto Pinochet, a causa della sua morte, è stato dimostrato che ha commesso atti di indebita appropriazione di fondi pubblici, stimando che i suoi introiti non giustificati ammontassero ad almeno 17, 8 milioni dollari, provenienti dai fondi riservati e assegnati alla Presidenza della Repubblica, alla Casa Militare e al Comando in Capo dell’Esercito cileno”.
Il regime di Pinochet è conosciuto a livello internazionale per essere stato uno dei più sanguinari della storia moderna. Nato con il feroce golpe dell’11 settembre 1973, durante cui il presidente socialista Salvador Allende perse la vita, il regime per ben 17 anni ha sequestrato, ucciso e fatto sparire migliaia di cittadini innocenti, gettando nel terrore il Paese sudamericano. In Cile non è mai stato un segreto che il dittatore però non si fosse limitato a questi crimini efferati, e da anni si parlava apertamente dei furti commessi da lui e dalla sua famiglia ai danni delle casse statali. Ma il modo in cui la fortuna rubata da Pinochet è stata scoperta, è degno della trama di un film. Il furto infatti è venuto alla luce nel 2004, quando una commissione del Senato statunitense che stava indagando sul finanziamento ricevuto per gli attacchi terroristici al Pentagono e alle Torri Gemelle del 2001, ha scoperto una serie di conti aperti con nomi falsi (come Daniel López o John Long) in cui era stata nascosta la fortuna rubata dal dittatore, pari a circa 21 milioni di dollari.
Dopo la sentenza in primo grado, gli eredi di Pinochet potranno ricorrere in appello ma la decisione è stata celebrata come un’importante vittoria da Raúl Letelier, presidente del Consiglio di difesa dello Stato, l’organo che ha presentato la richiesta di risarcimento: “Questo è il primo passo per avanzare con il recupero dei fondi pubblici cileni che sono stati sottratti da Pinochet”, ha dichiarato Letelier.