lastampa.it, 25 luglio 2025
Giù i prezzi di angurie e meloni. Agricoltori in ginocchio: “Costretti a distruggerli nei campi”
Meloni gialli e angurie andranno trinciati. Per gli agricoltori non ha più senso raccoglierli. Accade nel Brindisino dove, nei campi, i prezzi stanno crollando. Pochi centesimi al chilogrammo e per loro portare avanti la raccolta diventa un danno economico ulteriore, che si aggiunge alla beffa della siccità e dell’aumento dei costi di produzione.
Crollano le quotazioni di frutti tipicamente estivi, proprio nel momento in cui gli agricoltori dovrebbero invece vedere gratificato il loro lavoro. A denunciare l’emergenza è Coldiretti Puglia che parla di “bilancio drammatico della campagna delle angurie che rischiano di andare distrutte direttamente nei terreni perché i prezzi sono già crollati a 0,9/10 centesimi al chilogrammo”.
Stesso discorso per il pregiato melone giallo brindisino il cui prezzo è ora di appena 30 centesimi al Kg. E mentre questa estate torrida mette in ginocchio il comparto, i compensi scendono al di sotto dei costi di produzione. Tutto questo a causa di un calo dei consumi e speculazioni nel passaggio dal campo alla tavola. Ma questo si sta registrando per la gran parte di frutta e verdura. Da qui la richiesta di aumentare i controlli sull’ortofrutta fresca di importazione, spesso etichettata come pugliese, e contestualmente estendere l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza della frutta trasformata in conserve e succhi, per evitare che quella importata dall’estero possa essere spacciata come Made in Italy.
"Quasi 1/3 del cibo prodotto – denuncia Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia – viene perso lungo la catena alimentare (13%) e nelle case (17%) per le distorsioni della filiera che sottopagano gli agricoltori e i prodotti nei campi il cui prezzo poi si moltiplica però sugli scaffali dei supermercati. Le anomalie lungo la filiera sono evidenti nei prodotti freschi come l’ortofrutta in cui il prezzo aumenta da tre a cinque volte dai campi agli scaffali, nonostante non debbano subire trasformazioni sostanziali dal campo alla tavola”. E intanto, in questa parte di Puglia, le angurie saranno fresate.