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 2025  luglio 25 Venerdì calendario

La portaerei americana Ford naviga intorno all’Italia, il messaggio alla flotta russa (ma con qualche problema a bordo)

Mentre la Russia si esercita nel Mare di Barents con oltre 150 navi da guerra schierate gli Stati Uniti mostrano i muscoli nel Mediterraneo. La missione della portaerei a propulsione nucleare Uss Gerald Ford sembra voler lanciare un messaggio alle forze navali di Putin che nelle scorse settimane hanno alimentato le tensioni degli Alleati Nato navigando nelle acquee europee. Come riporta Itamilradar dopo l’ingresso dallo stretto di Gibilterra avvenuto il 19 luglio affiancato dal suo Carrier Strike Group la Ford ha proseguito la sua rotta avvicinandosi alle coste italiane, prima a sud della Sardegna poi attraversando lo Stretto di Sicilia e il Mar Ionio fino a dirigersi nell’Adriatico tra la Puglia e il Montenegro. 
I motivi della missione – La USS Gerald R. Ford è la portaerei più recente e avanzata della Marina degli Stati Uniti. La sua presenza nella regione avviene in un momento di rinnovata attenzione strategica sul Mediterraneo, con un’intensificazione dell’attività delle forze Nato e dei partner in risposta alle tensioni in corso nell’Europa orientale, nel Nord Africa e nel Medio Oriente in generale. Nei giorni scorsi era emerso anche il rischio di un possibile incontro ravvicinato tra il gruppo navale americano e la flottiglia russa che da settimane naviga nelle Mediterrano. Con la virata nell’Adriatico, la possibilità di un faccia a faccia tra le navi delle due superpotenze, attualmente alle prese con la crisi internazionale dovuta all’aggressione russa all’Ucraina, sembra scongiurata seppur non sia chiara la posizione delle fregate di Putin, forse dirette in Siria. 
Le navi russe nel Mediterraneo – Solamente una decina di giorni fa, nella notte tra domenica 13 e lunedì 14 luglio, una flottiglia navale russa ha attraversato il Canale di Sicilia in direzione est. Il gruppo era composto dalla nave mercantile Sparta, dalla petroliera General Skobelev e dalla corvetta “Boiky” appartiene alla classe Steregushchiy. Quest’ultima, in particolare, fa parte di una classe di corvette missilistiche costruite per la Marina Russa. Queste navi sono state progettate dall’Almaz Central Marine Design Bureau e sono in costruzione dai primi anni 2000 nei cantieri di San Pietroburgo e Komsomolsk sull’Amur. Come riportato da Itamilradar, la flottiglia è entrata nel Mediterraneo nella sera dell’8 luglio e ha poi effettuato una sosta per il rifornimento tra l’alba e la tarda mattinata al largo della costa del Marocco, con ogni probabilità con il supporto della nave di rifornimento russa Vyazma. Dopo aver abbandonato le operazioni nel porto siriano di Tartus, la Russia non possiede più una base navale permanente nella regione. Di conseguenza, le unità navali russe devono affidarsi ad accordi di attracco temporanei (come in Algeria) o effettuare operazioni di rifornimento in mare. Questa limitazione logistica ha ridotto significativamente sia il numero che l’efficacia operativa delle risorse navali russe nell’area. Ad esempio, i sottomarini schierati dall’inizio dell’anno hanno effettuato solo crociere simboliche, sempre scortati da un rimorchiatore, e hanno mostrato un’attività operativa minima nelle acque del Mediterraneo. 
I problemi a bordo della Ford – Nonostante sia considerato il fiore all’occhiello della Marina americana, la portaerei Ford mostra qualche punto debole. WHRO Public Media, con sede a Norfolk, in Virginia, ha riferito la scorsa settimana che i bagni della superportaerei della Marina statunitense sono di nuovo stracolmi. La madre di un marinaio a bordo della nave ha condiviso le foto della situazione con la stazione NPR. «La preoccupazione è che sia pericoloso. Se l’acqua trabocca sul pavimento, non è igienico. Come fanno a lasciarli vivere così?», ha chiesto la madre del membro dell’equipaggio. Le foto sarebbero state scattate pochi giorni dopo la partenza della portaerei da Norfolk, per iniziare il suo recente dispiegamento. Secondo i marinai, la super portaerei americana aveva riscontrato problemi simili con i servizi igienici durante la precedente missione e il problema sembra persistere anche in questi giorni. Il sistema igienico della Ford, identico a quello dell’ultima portaerei a propulsione nucleare di classe Nimitz, la USS George HW Bush, è simile al sistema di igienizzazione degli aerei commerciali. Sebbene fosse stato potenziato per gestire le esigenze di un equipaggio di oltre 4.000 persone, si è verificato un problema di intasamento. Tim Gorman, responsabile degli affari pubblici della Sesta Flotta della Marina degli Stati Uniti, ha dichiarato all’Omsche il problema è dovuto a «oggetti non autorizzati che vengono scaricati nel sistema», tra cui magliette e altro. La Uss Gerald R. Ford ha un sistema di scarico a 10 zone, con due zone che si intasano ogni giorno. Le riparazioni e la disostruzione del sistema richiedono «in media tra 30 minuti e due ore». La Marina Militare degli Stati Uniti ha stabilito che la migliore linea d’azione è quella di effettuare un lavaggio con acido il più frequentemente possibile. Tuttavia, si tratta di un processo complesso che può essere eseguito solo mentre la nave da guerra è in porto, poiché l’acido viene pompato attraverso i sistemi per pulire le tubazioni e ripristinarne il corretto funzionamento. Il lavaggio con acido può anche ridurre l’accumulo di calcio nel sistema, aiutandolo a funzionare al massimo dell’efficienza. Tuttavia, oltre a essere un procedimento lungo e tossico che non può essere eseguito in mare, ogni scarico costa circa 400.000 dollari. Il Government Accountability Office ha suggerito però come non siano corpi estranei a causare gli intasamenti. Un rapporto del 2020 ha segnalato che il sistema di scarico, che utilizza un sistema di aspirazione per lo smaltimento dei rifiuti, era sottodimensionato rispetto al numero di personale per cui era stato progettato. La stessa rete fognaria sarà integrata sulla prossima portaerei di classe Ford, la futura USS John F. Kennedy (CVN-79). La Marina degli Stati Uniti non ha annunciato alcun piano per modificarne il progetto. Al contrario, i marinai potrebbero trovarsi ad affrontare bagni traboccanti durante la missione in mare.