Avvenire, 25 luglio 2025
Viaggi pericolosi: giù le richieste d’asilo
È un percorso a ostacoli complicato e insidioso, che mette alla prova la resistenza di chi lo intraprende. Lasciare il proprio Paese e cercare protezione altrove spesso finisce per rivelarsi un progetto troppo arduo da portare a termine. Da diversi mesi sono in diminuzione le richieste di asilo presentate nei Paesi dell’Unione Europea. Secondo Eurostat, che ha pubblicato gli ultimi dati il 17 luglio, nel 2024 si è registrato un calo del 13,1% rispetto al 2023 tra i cittadini non comunitari che hanno inoltrato una prima domanda di asilo nell’Ue (da 1.049.508 a 912.415). La flessione è arrivata però a meno 23,5% nel primo trimestre del 2025. E a meno 37% ad aprile, se comparata a dodici mesi prima. Difficile determinare se meno persone stiano partendo o se un numero maggiore sia trattenuto sulla soglia dell’Unione, nei Paesi di transito.
Rilevanti sono stati, di certo, gli ultimi accadimenti in Siria, con la fine del regime di Bashar al-Assad a dicembre. Le domande di asilo avanzate da siriani sono scese da 16.000 nell’ottobre 2024 a sole 3.100 a maggio, riferisce l’Agenzia Ue per l’asilo (Euaa). «Con il cambio di regime, molti meno siriani hanno raggiunto l’Europa. Alcuni hanno iniziato a tornare a casa» spiega ad Avvenire Susan Fratzke, ricercatrice senior al Migration Policy Institute di Washington e Bruxelles. Se nell’ultimo decennio i siriani erano stati il gruppo più numeroso tra i richiedenti, si sono collocati solo al quarto posto per volumi di richieste lo scorso maggio (al primo, i venezuelani), segnala l’Euaa. «Un altro fattore, ovviamente, è che molti Paesi europei hanno sospeso l’elaborazione delle loro domande (dopo la caduta di Assad, ndr). Di recente alcuni governi hanno indicato di aver iniziato ad accettare nuove richieste, ma non le stanno elaborando, il che probabilmente scoraggia ulteriori istanze», prosegue la ricercatrice. Con un numero inferiore di siriani che chiedono asilo, da febbraio la Germania non appare più la principale destinazione nell’Ue. A maggio, Spagna, Italia e Francia hanno ricevuto più domande di Berlino. L’Euaa segnala, intanto, una flessione da ottobre anche per afghani e turchi. «Si è registrata una diminuzione di transiti nel Mediterraneo, in parte per gli accordi con Libia e Tunisia, ma anche per intese di collaborazione informale con la Turchia nell’Egeo e per le misure della Grecia in termini di respingimenti», aggiunge Susan Fratzke. «La situazione è leggermente cambiata negli ultimi mesi, con A incidere sulla diminuzione è stato anche il cambio di regime in Siria, ma crescono le preoccupazioni per le tattiche utilizzate dalle Guardie costiere tunisina e libica e dalle autorità di Grecia e Polonia.