repubblica.it, 24 luglio 2025
Gli Usa bruciano quasi 10 milioni di dollari di contraccettivi pur di non donarli ai Paesi bisognosi
Il governo americano è così contrario alla salute riproduttiva, da essere pronto a distruggere i propri prodotti anticoncezionali, pur di non consegnarli alle persone dei paesi poveri che ne avrebbero bisogno. Una follia rivelata dalla Reuters e rilanciata da altri media.
“L’amministrazione Trump – ha scritto Advocate – sta letteralmente bruciando quasi 10 milioni di dollari in contraccettivi destinati alle donne di paesi che non possono accedervi o permetterseli. Le scorte di pillole, impianti e dispositivi intrauterini sono rimaste inutilizzate in un magazzino a Geel, in Belgio, per gli ultimi tre mesi. Ora vengono inviate in Francia per essere incenerite, con il governo statunitense che ha speso 160.000 dollari per bruciare 9,7 milioni di dollari in contraccettivi”.
L’Onu e alcuni governi hanno tentato di intervenire, ma senza successo. Il Ministero degli Esteri belga – secondo Reuters e Advocate – ha dichiarato di aver “esplorato tutte le possibili opzioni per impedire la distruzione, incluso il trasferimento temporaneo”, ma di non essere riuscito a raggiungere un accordo con i funzionari di Trump. “Nonostante questi sforzi, e nel pieno rispetto dei nostri partner, non è stata possibile garantire alcuna alternativa praticabile. Ciononostante, il Belgio continua a cercare attivamente soluzioni per evitare questo deplorevole esito. La salute sessuale e riproduttiva non deve essere soggetta a vincoli ideologici”.
Advocate individua il motivo di questa scelta nelle posizioni ideologiche di Washington: “L’amministrazione Trump, con l’aiuto di Elon Musk e del cosiddetto Dipartimento per l’Efficienza Governativa, ha smantellato l’Usaid poco dopo il suo insediamento. L’ufficio gestiva i programmi di aiuti esteri, compresi quelli per la lotta all’HIV e ad altre malattie, per impedire i finanziamenti per la “salute sessuale e riproduttiva e i diritti riproduttivi” e per la “parità di genere”.
La chiusura dell’Usaid ha anche interrotto i pagamenti agli operatori sanitari che collaborano con il Programma di Emergenza Presidenziale per l’Aiuto all’AIDS (Pepfar), che fornisce farmaci contro l’HIV e servizi correlati ai paesi poveri di tutto il mondo. Il Pepfar è stato successivamente esentato dal congelamento dei finanziamenti da parte del Congresso”.
Ora l’operazione si ripete con i contraccettivi: “L’amministrazione sta distruggendo le forniture anticoncezionali – conclude Advocate – nonostante le offerte delle Nazioni Unite e di altre organizzazioni no-profit, come MSI Reproductive Choices, di coprirne i costi. Sarah Shaw, direttrice associata per l’advocacy di MSI, ha affermato che l’organizzazione si è offerta di pagare le spese di spedizione e importazione, ma “il governo statunitense venderà le forniture solo al pieno valore di mercato. Non si tratta chiaramente di risparmiare denaro. Sembra piuttosto un attacco ideologico ai diritti riproduttivi, che sta già danneggiando le donne”.