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 2025  luglio 24 Giovedì calendario

Francia, coprifuoco per i minori in 15 città

Estate con il coprifuoco. Una quindicina di città francesi hanno deciso di vietare ai minorenni di uscire di notte fino a settembre. Una misura drastica, motivata da problemi di ordine pubblico e, in diversi casi, dalla difficoltà dei sindaci nel contenere episodi di violenza urbana, anche se alcuni sindacati di polizia mettono in dubbio l’efficacia dell’iniziativa. Tra le città che hanno adottato il provvedimento c’è Béziers, nel sud della Francia. Il sindaco di destra ha imposto il coprifuoco dopo che alcuni agenti di polizia sono finiti in un’imboscata. Lunedì scorso è stata Nîmes a decretare il coprifuoco, dopo una sparatoria legata al traffico di stupefacenti che ha provocato sei feriti. Misure simili sono state adottate in diversi piccoli e medi comuni. Chi viola il divieto rischia una multa fino a 150 euro e la convocazione dei genitori in commissariato.
Per il sindacato di polizia Unité, però, il coprifuoco «non è una soluzione duratura contro il narcotraffico. I giovani delinquenti sparano impunemente sulla gente in pieno giorno», osserva Wissem Guesmi, rappresentante del sindacato: «Non sarà certo un coprifuoco a fermarli». A Limoges, dove la misura è già in vigore da alcuni giorni, la situazione è sconfortante. Un centinaio di persone incappucciate e armate hanno sfidato le forze dell’ordine durante una notte di disordini. «Il bilancio, per il momento, non è positivo» ammette il sindaco Lombertie. «Se non abbiamo abbastanza agenti per farlo rispettare, è inutile».
Nonostante i dubbi, la misura si estende anche a città amministrate dalla sinistra, come Saint-Ouen, nella banlieue nord di Parigi. Il sindaco socialista Bouamrane ha introdotto il coprifuoco la settimana scorsa. «Le mamme e i papà dicono: “Grazie, sosteniamo pienamente questa decisione”», racconta il sindaco, convinto di offrire così un aiuto alle famiglie dei quartieri popolari, che «non hanno più i mezzi per realizzare le loro ambizioni educative». L’aumento della criminalità e l’impressione di un «imbarbarimento» della gioventù alimentano il dibattito. Il ministro della Giustizia, Gérald Darmanin, ha inviato istruzioni alle procure per far rispettare i coprifuoco.