corriere.it, 22 luglio 2025
Assassinio di Martin Luther King, declassificate «oltre 230 mila pagine» di documenti: rimangono i dubbi della famiglia
Da ieri notte sono pubbliche «le oltre 230 mila pagine» di documenti relativi all’assassinio di Martin Luther King Jr., avvenuto il 4 aprile 1968. La decisione è stata presa dall’amministrazione Trump per «garantire la completa trasparenza» sull’omicidio dell’icona dei diritti civili.
«Oggi, dopo quasi 60 anni di interrogativi sull’assassinio di Martin Luther King Jr., pubblichiamo 230 mila documenti sull’assassinio», ha scritto su X la direttrice dell’Intelligence Nazionale Tulsi Gabbard.
La declassificazione avviene in un momento in cui il presidente degli Stati Uniti è criticato da alcuni esponenti della sua base per la gestione del caso Epstein, il finanziere predatore sessuale morto suicida in carcere nel 2019. I documenti includono l’indagine dell’Fbi sulla caccia a James Earl Ray, poi condannato per l’assassinio, nonché la testimonianza di uno dei suoi compagni di cella riguardo a un presunto complotto sull’omicidio.
La famiglia di King è stata avvisata con due settimane di anticipo del rilascio e ha incaricato i propri team di esaminare i documenti.
Il 23 gennaio il presidente americano aveva ordinato tramite decreto la pubblicazione degli archivi governativi sull’assassinio del presidente John F. Kennedy, avvenuto nel 1963, nonché di quelli di suo fratello Robert F. Kennedy, detto Bobby, e di Martin Luther King Jr., avvenuto appunto nel 1968.
Studiosi, appassionati di storia e giornalisti si stanno preparando a studiare i documenti per trovare nuove informazioni sull’assassinio di King ma non sono mancate le critiche sulla decisione della Casa Bianca. La Southern Christian Leadership Conference, fondata da King, si era opposta alla divulgazione per motivi di privacy. Molto prudente anche la famiglia del leader. In una dichiarazione rilasciata lunedì, i figli di King Martin III e Bernice hanno definito il caso del padre «un’affascinante curiosità pubblica da decenni». Ma hanno anche sottolineato la natura personale della questione e hanno chiesto che «questi documenti siano considerati nel loro pieno contesto storico». «Chiediamo a coloro che si occupano della pubblicazione dei file di farlo con empatia, moderazione e rispetto per il dolore continuo della nostra famiglia», si legge nella dichiarazione.
Ecco cosa sappiamo dell’assassinio e cosa hanno detto gli studiosi fino ad oggi. Il 4 aprile del 1968 King era in piedi sul balcone del Lorraine Motel, diretto a cena con alcuni amici, quando è stato colpito a morte. King si trovava a Memphis per sostenere uno sciopero dei netturbini che protestavano contro le cattive condizioni di lavoro e i bassi salari. La notte prima dell’assassinio, aveva pronunciato il famoso discorso «Mountaintop» (Cima della Montagna) al Mason Temple di Memphis.
Dopo una lunga caccia all’uomo, James Earl Ray fu catturato a Londra e si dichiarò colpevole dell’assassinio di King. In seguito, ritrattò la confessione e si dichiarò innocente. Morì nel 1998.
I documenti dell’Fbi pubblicati nel corso degli anni mostrano come gli agenti stessero tenendo sotto controllo King con l’ausilio di microspie nelle sue camere d’albergo e intercettando le sue telefonate. «È stato preso di mira senza sosta da una campagna di disinformazione e sorveglianza invasiva, predatoria e profondamente inquietante», ha dichiarato la famiglia King che si è sempre chiesta se Ray abbia agito da solo arrivando anche a dubitare della sua colpevolezza.
La vedova di King, Coretta Scott, chiese la riapertura dell’inchiesta nel 1998, l’allora Procuratore Generale Janet Reno ordinò alla Divisione per i Diritti Civili del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti di procedere in tal senso. Ma secondo il Dipartimento di Giustizia non fu trovato nulla «che potesse inficiare la sentenza del 1969 secondo cui James Earl Ray aveva assassinato King».
Dexter King, uno dei figli di King, incontrò Ray in prigione nel 1997, dichiarando in seguito di credere alle sue affermazioni di innocenza. Con il supporto della famiglia di King, nel 1999 si tenne a Memphis un processo civile presso il tribunale statale contro Loyd Jowers, un uomo accusato di essere a conoscenza di una cospirazione per assassinare King. Decine di testimoni deposero e una giuria di Memphis stabilì che Jowers e altri, tra cui agenzie governative, erano colpevoli. Non è chiaro ora cosa dimostreranno effettivamente i documenti.