Libero, 22 luglio 2025
Tasferita in Germania l’orsa che uccise Papi
C’è chi usa il termini «deportazione» per commentare il trasferimento in un rifugio tedesco dell’anziana orsa JJ4 colpevole della morte nell’aprile 2023 di Andrea Papi mentre faceva jogging su una strada forestale in valle di Sole, in Trentino. C’è chi vuol far riaprire il caso per individuare i responsabili dell’aggressione del giovane. E c’è chi esulta per la mancata uccisione del pentigrado. L’opinione pubblica ancora una volta è divisa sulla difficile convivenza con gli orsi del territorio, ma su una cosa sono tutti d’accordo: l’inadeguatezza e l’incapacità di gestire il problema da parte della provincia di Trento. Tra ordini di abbattimento, proteste degli animalisti, ricorsi a tar e consiglio di Stato, tentativi di trasferirla in Romania e ora la certezza di avere una casa sicura in Germania, la storia di JJ4 è stata molto travagliata, ma ora l’orsa potrà finire i suoi giorni in pace: è stata trasferita dall’area faunistica del Casteller all’interno del “Parco alternativo per orsi e lupi” della Foresta Nera, a Worbis (Turingia) nel quale si trovano già altri due esemplari rimossi dal Trentino: Jurka e DJ3. Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli Animali punta l’indice contro «Fugatti e company che volevano solo, nel più breve tempo possibile e senza coinvolgere gli odiati animalisti, sbarazzarsi di una pietra dello scandalo, che aveva anche generato un pericolosissimo contenzioso davanti alla Corte europea di Giustizia. Detto, fatto. Ora resta da’piazzare’M49 e il metodo sarà lo stesso: confronto e trasparenza zero». Da parte loro la famiglia Papi continua a invocare la giustizia: «Non si può dire che non c’è nessun colpevole. Sono ben 67 le incursioni di JJ4 quando era libera, sapevano che era pericolosa. Hanno chiuso il caso così ma noi vogliamo riaprirlo»