Corriere della Sera, 21 luglio 2025
Le 330 cause contro l’amministrazione Trump (e tutte quelle avviate da Donald)
Ci sono circa 330 cause contro l’amministrazione Trump. I giudici delle Corti inferiori hanno bloccato o ridotto la portata di molte sue azioni, ma la Corte suprema ha sgombrato la strada a diverse iniziative del presidente mentre i casi giudiziari continuano il loro corso.
I giudici hanno bloccato – per ora – i tentativi di Trump di bandire lo ius soli per alcune categorie di migranti, di punire studi legali e l’università di Harvard, di usare norme previste in tempi di guerra per espellere i migranti saltando il normale iter giudiziario. A fine giugno la Corte suprema, in una sentenza sullo ius soli, anche se non si è espressa sulla sua costituzionalità, ha limitato il potere dei giudici federali di bloccare a livello nazionale le decisioni della Casa Bianca, ma ha dato 30 giorni di tempo prima dell’applicazione del verdetto mentre il caso continua (c’è già una class action). I giudici della Corte suprema hanno consentito a Trump anche di condurre massicci licenziamenti nelle agenzie federali e a Doge (l’agenzia per l’efficienza governativa) di avere accesso a dati sensibili sulla previdenza sociale di milioni di americani. La maggior parte delle sentenze sono temporanee. L’esito contribuirà a determinare i risultati di Trump nel secondo mandato. A questi casi si sommano le cause fatte da Trump contro leggi statali o locali: 11 secondo il sito Lawfare.
Un capitolo a parte merita lo scontro con i media. La causa di Trump contro Murdoch, le sue aziende e i due giornalisti dell’articolo del Wall Street Journal su Epstein si aggiunge ad almeno altre 5 cause che il presidente ha fatto contro i media: il quotidiano Des Moines Register per un sondaggio che lo dava erroneamente perdente in Iowa prima del voto del 2024; contro Abc News per i commenti di un presentatore e contro Paramount per un’intervista a Kamala Harris (Abc e Paramount hanno patteggiato: pagheranno rispettivamente 15 e 16 milioni di dollari); contro l’editore Simon&Schuster sull’uso di audio-interviste di Bob Woodward a Trump (caso archiviato); contro Cnn per l’uso del termine «grande bugia» per descrivere l’accusa di elezioni rubate nel 2020 (archiviato). Gli hanno fatto causa l’Associated Press per accesso negato allo Studio Ovale (Trump ha prevalso in appello, per ora) e i media Npr e Pbs perché vuole tagliare loro tutti i fondi federali.