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 2025  luglio 21 Lunedì calendario

Indagine su LinkedIn, la fame di competenze digitali

Quasi la metà delle offerte di lavoro su LinkedIn, che riguardano il mercato italiano, richiede competenze digitali. Non semplici bensì avanzate. Ed è questo il serio problema. È uno dei risultati di un’indagine, realizzata da Teha (The European House-Ambrosetti), che ha coperto gli annunci apparsi, sulla celebre piattaforma, dal 10 ottobre del 2024 al 10 aprile del 2025. Un totale di 473 mila ricerche di personale qualificato. Il 41,5 per cento dei job post contiene la richiesta di un elevato e indispensabile livello di conoscenze digitali che taglia fuori una quantità rilevante di aspiranti molti dei quali ritengono di avere una preparazione competitiva o quantomeno sufficiente. 
Di quel 41,5 per cento, il 13,8 per cento, che corrisponde al 5,7 per cento del totale, si riferisce a posti di lavoro che hanno a che vedere con l’intelligenza artificiale. La metà degli annunci è relativa a tre settori: manifattura, Ict (Information and communication technology) e attività professionali. Aumenta la differenza (mismatch) tra domanda e offerta. Le imprese non riescono a coprire il 45 per cento delle professionalità di cui hanno bisogno. Si tratta di 2,5 milioni di lavoratori. 

Ma quelli che si fatica di più a trovare sono gli operai specializzati o i conduttori d’impianti e macchinari. Non mancano solo le competenze ma, in qualche circostanza, anche le persone da formare. Unioncamere stima che proprio per questa ragione il Paese sopporti una perdita di valore aggiunto pari a 43,9 miliardi l’anno. Sempre dal rapporto Teha, che sarà presentato in settembre al forum di Cernobbio, si evince che l’Italia è quart’ultima nell’Unione europea nella capacità di mettere insieme le competenze disponibili nel mercato del lavoro. Uno spreco infinito.