repubblica.it, 21 luglio 2025
Attacco hacker contro i server Microsoft: colpiti molti obiettivi negli Usa, dati ancora a rischio
Un nuovo attacco hacker ha fatto scattare l’emergenza fra le agenzie di sicurezza occidentali. Lo ha rivelato il Washington Post, secondo cui l’allarme è partito venerdì sera, ma la valutazione dei danni e dei possibili rimedi è ancora in corso, così come l’inchiesta sui responsabili.
«Secondo funzionari statali e ricercatori privati – ha scritto il Washington Post – negli ultimi giorni degli hacker hanno sfruttato una grave falla di sicurezza nel diffuso software per server di Microsoft per lanciare un attacco globale contro agenzie governative e aziende, violando i dati di agenzie federali e statali statunitensi, università, aziende energetiche e un’azienda di telecomunicazioni asiatica».
Il quotidiano della capitale americana ha rivelato che «il governo degli Stati Uniti e i partner in Canada e Australia stanno indagando sulla compromissione dei server di SharePoint, che forniscono una piattaforma per la condivisione e la gestione dei documenti. Decine di migliaia di questi server sono a rischio».
Poche ore dopo l’allarme lanciato dal Post, Microsoft ha confermato l’attacco con una nota e ha rilasciato un aggiornamento di sicurezza «da applicare immediatamente». Inoltre il colosso di Redmond ha fatto sapere di essere al lavoro su aggiornamenti per le versioni 2016 e 2019 di SharePoint e che «nel caso in cui i clienti non possano abilitare la protezione anti-malware raccomandata, dovrebbero disconnettere i propri server da Internet fino a quando non sarà disponibile un aggiornamento di sicurezza».
L’azienda fondata da Bill Gates ha precisato che le vulnerabilità «riguardano esclusivamente i server SharePoint utilizzati all’interno delle organizzazioni, mentre SharePoint Online in Microsoft 365, basato sul cloud, non è stato colpito dagli attacchi». La vulnerabilità “consente a un attaccante non autorizzato di eseguire spoofing su una rete” e L’azienda ha inoltre comunicato di essere
La matrice e le responsabilità dell’operazione restano ancora incerte: «Non è stato immediatamente chiaro chi si nasconda dietro l’attacco hacker di portata globale o quale sia il suo obiettivo finale. Una società di ricerca privata ha scoperto che gli hacker hanno preso di mira server in Cina e un parlamento statale negli Stati Uniti orientali. Eye Security ha affermato di aver monitorato oltre 50 violazioni, tra cui quelle presso un’azienda energetica di un grande stato e diverse agenzie governative europee».
Il giornale aggiunge che «secondo i ricercatori, almeno due agenzie federali degli Stati Uniti hanno subito violazioni dei loro server, sostenendo che gli accordi di riservatezza delle vittime impediscono loro di rivelare i nomi degli obiettivi».