ilfattoquotidiano.it, 21 luglio 2025
Roma, danneggiata la targa dedicata a Giacomo Matteotti nel luogo dove il deputato socialista fu rapito
La targa dedicata a Giacomo Matteotti, posta sul lungotevere Arnaldo da Brescia, a Roma, è stata nuovamente danneggiata. A intervenire, nella mattinata del 21 luglio, i carabinieri della stazione Flaminia, che indagano sull’accaduto. La targa è stata spaccata. Si trovava di fronte al monumento dedicato al deputato socialista, nel luogo dove fu rapito il 10 giugno 1924.
“È un atto di viltà che inorridisce la nostra coscienza repubblicana e che non deve rimanere impunito. Sono venuto di persona a cercare di rendermi conto di quello che è successo e auspico che i responsabili vengano trovati. Non è la prima volta che accade in questo luogo? No, ma dovrebbe essere l’ultima”, ha detto il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, che ha effettuato un sopralluogo sul posto. “Esprimo sdegno per quanto accaduto quest’oggi al monumento in ricordo di Giacomo Matteotti. Danneggiare la lapide di un italiano caduto per la libertà di tutti noi è un atto grave. Un attacco alla sua memoria che abbiamo l’obbligo di condannare”, ha scritto invece su X il ministro degli Esteri, Antonio Tajani “Esprimo la più ferma condanna per l’atto vandalico al monumento dedicato a Giacomo Matteotti sul Lungotevere Arnaldo da Brescia, a Roma. Un gesto vile e uno sfregio alla memoria di un deputato che ha pagato con la vita il coraggio delle sue idee e la sua incrollabile fedeltà alla democrazia. Alla Camera la sua memoria è viva e simbolicamente rappresentata dallo scranno che gli abbiamo riservato l’anno scorso, da cui Matteotti denunciò, il 30 maggio del 1924, le violenze e i brogli fascisti”, dice invece il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana. “Il danneggiamento della targa marmorea di Giacomo Matteotti al lungotevere di Roma è l’ennesimo sfregio nei confronti di una padre della Patria e di un simbolo dell’antifascismo. Nel condannare ancora queste azioni volgari e violente chiediamo al Governo parole di condanna altrettanto ferme”, dice invece il deputato del Pd Roberto Morassut.
La targa, ormai ridotta in frantumi, riportava la frase: “Uccidete pure me, ma l’idea che è in me non l’ucciderete mai”. È una parte del famoso discorso pronunciato da Matteotti alla Camera il 30 maggio 1924, quando denunciò i brogli elettorali del Partito fascista alle elezioni. Rapito il 21 luglio del 1924, il cadavere di Matteotti venne ritrovato il 16 agosto nella foresta della Quartarella, fuori Roma. La lapide era stata stata posta nel 1974, in occasione del cinquantennale del delitto. Nel corso degli anni, accanto sono state aggiunte altre tre targhe commemorative nei pressi del monumento dedicato al deptato socialista. Nel 2017 la lapide era stata completamente distrutta, mentre nel 2024 era stata oggetto di atti vandalici, proprio nella giornata in cui era apparso un cartello con su scritto “Area sottoposta a videosorveglianza” con tanto di telecamera stampata sopra