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 2025  luglio 19 Sabato calendario

Andrea Giambruno: «Al liceo non ero un granché. Non sono un orco. Il libro da tenere sul comodino? "Il piacere" di D’Annunzio»

«Da un punto di vista professionale ho tanti obiettivi, da un punto di vista personale sono una persona realizzata, non mi manca nulla». Andrea Giambruno, giornalista e conduttore pronto per tornare sul teleschermo a quasi due anni dall’ultima volta, si racconta in un’intervista esclusiva al canale Youtube «La casa rossa» di Francesca Verdini, la compagna di Matteo Salvini. Scuola, lavoro, famiglia, ma anche il rapporto con le critiche e il politicamente corretto, i gusti musicali, le opinioni sui diritti civili. 
Domande dirette e risposte veloci, il viaggio parte proprio dal rosso che dà il nome al format (RedBox). «Mi ricorda il colore del cuore, ovvero il colore dell’amore: il profilo di mia figlia che mi dorme accanto». È «orgoglioso» di essere padre, Giambruno, e la nascita, nel 2016, della figlia avuta con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni lo ha cambiato. «Mi ritrovo più sensibile a certe tematiche», riflette. «Prima i bambini non mi commuovevano, ma non per questo sono un bruto, un orco che mangia i bambini. Una volta diventato padre, molte cose mi commuovono». Come veder crescere sua figlia, appunto. Ma lui, Giambruno, com’era da ragazzo, che studente era? «Al liceo mi arrabattavo, insomma mi barcamenavo, non ero granché, non mi piaceva...». L’università (laurea in Filosofia), invece, «è andata bene».
Durante gli studi non è stato solo chino sui libri, ma ha anche lavorato per guadagnarsi l’indipendenza economica. «Ho fatto tutto: cameriere, barman, ho lavorato nelle discoteche... Ho fatto qualsiasi lavoro possibile e immaginabile, ho lavorato in pizzeria...». Poi, dopo uno stage in una piccola tv locale, Giambruno è diventato giornalista («Da sempre ho voluto fare questo»), con due «padri» professionali. Vittorio Feltri, un «non plus ultra», uno che «già anni fa andava contro il politicamente corretto»; e Paolo Del Debbio, un altro che «rifugge dal pensiero unico dominante». Proprio su questo tema Giambruno, travolto in passato da alcune polemiche, non si nasconde. «Ho un pessimo rapporto con il politicamente corretto. Penso di essere la persona per antonomasia che va da sempre contro il politicamente corretto, e penso ne abbia pagate anche le conseguenze».
Non ama i social, Giambruno, anzi proprio non li ha («Non penso che sia di interesse vedere che Andrea è andato a mangiarsi la pizza») e si sente «lontano anni luce dalla Generazione Z». Apprezza, però, uno degli idoli musicali dei più giovani, Achille Lauro: «Lo sto scoprendo adesso, è un grande performer». Nella sua playlist preferita poi ci sono Queen e Coldplay, mentre i libri da tenere sul comodino sono due: Il piacere di Gabriele D’Annunzio («Entusiasmante, mi è piaciuto tantissimo») e Disobbedisco di Giordano Bruno Guerri, che «servirebbe a molti» per «farsi una cultura su certe tematiche».