ilmessaggero.it, 20 luglio 2025
Felice Maniero, botte al compagno di cella perché russava e teneva la tv accesa: l’ex boss (ancora) a processo
Felice Maniero si è ritrovato per l’ennesima volta imputato in un processo, davanti al Tribunale di Firenze. L’ex boss della Mala del Brenta è accusato di aver picchiato un compagno di cella, che si trovava con lui nel carcere di Sollicciano. Maniero è stato sentito nella prima udienza del procedimento in teleconferenza, da un sito protetto. All’epoca, nel luglio 2020 – riferiscono i quotidiani locali – “faccia d’Angelo” era detenuto per scontare una condanna a 4 anni per aver maltrattato la sua ex compagna, Marta Bisello.
Il processo
L’origine del pestaggio avrebbe avuto a che vedere con normali problemi di ’convivenza’ in carcere: l’uomo che era in cella con lui, un detenuto pugliese collaboratore di Giustizia, a detta di Maniero, teneva il volume della tv troppo alto, ed inoltre di notte russava pesantemente. L’ex capo della banda del Brenta l’avrebbe aggredito con lo stesso telecomando della tv, ’stampandoglielo’ in fronte, procurando al compagno la frattura del setto nasale e altre ecchimosi giudicate guaribili in una decina di 10 giorni. «Teneva sempre il volume troppo alto e io gli ho dato una mano ad abbassarlo» è stata la testimonianza – al solito guascona – data da Maniero.
Chi è Felice Maniero
Maniero divenne celebre tra gli anni ’80 e ’90 quando, con la sua banda, mise a segno una serie di assalti a banche e furgoni portavalori, venedo accusato, tra le altre cose, di omicidio e associazione mafiosa. Arrestato più volte, nel 1995 viene condannato a 30 anni di carcere e divenne collaboratore di giustizia, aiutando gli inquirenti a smantellare l’ex banda di cui era a capo. Nel 2010 venne scarcerate e da allora prese una nuova d’identità, venendo ricollocato in località segreta