Avvenire, 19 luglio 2025
Svolta Usa sulle criptovalute, via alla bolgia delle stablecoin
Si è chiusa una settimana storica per il mondo delle criptovalute. Con l’approvazione definitiva da parte della Camera dei Rappresentanti, il Congresso degli Stati Uniti ha dato il via libera al Genius act, la prima legge federale che regola l’emissione di stablecoin, criptovalute ancorate al valore del dollaro. La norma, passata al Senato con ampio sostegno bipartisan è stata firmata ieri sera dal presidente Donald Trump, dopo aver proclamato la “Crypto Week” come simbolo del nuovo corso americano verso la digitalizzazione monetaria privata: è «un passo in avanti per cementare il dominio americano nell’industria finanziari e nella tecnologia cripto». Tra i primi a reagire, il ceo di Bank of America, Brian Moynihan, che ha dichiarato che l’istituto sta valutando seriamente il lancio della propria stablecoin.
La capitalizzazione complessiva degli asset digitali ha sfiorato i 4.000 miliardi di dollari, trainata da Bitcoin, che in settimana ha toccato nuovi massimi oltre i 122.000 dollari, e da Ethereum, salito oltre i 3.600 dollari grazie a un +20% settimanale. A conferma del crescente coinvolgimento istituzionale, gli Etf su Bitcoin hanno raccolto 5,5 miliardi di dollari a luglio, mentre quelli su Ethereum hanno attratto 2,9 miliardi. L’uso diffuso delle stablecoin, emesse principalmente sulla blockchain Ethereum, alimenta la domanda di Eth come token per pagare le commissioni sulla mediesima blockchain. Secondo Citigroup, il mercato delle stablecoin potrebbe crescere dagli attuali 260 a 3.700 miliardi di dollari entro il 2030.
Ethereum torna così protagonista dopo mesi in ombra, mentre altre altcoin come Xrp (emessa dalla società Ripple) beneficiano della ritrovata attenzione. Resta però il tema della sostenibilità: molte altcoin mancano di casi d’uso concreti e restano strumenti altamente speculativi (si veda articolo a fianco).
Accanto al Genius act, la Camera ha approvato anche il Clarity act e l’Anti-Cbdc surveillance State act, che però devono ancora passare al Senato. Il primo distingue tra token da trattare come commodity o come security, affidando la vigilanza a Cftc e Sec, colmando un vuoto regolatorio che per anni ha frenato lo sviluppo del settore. Il secondo vieta alla Federal Reserve di emettere una valuta digitale della banca centrale. Secondo CoinShares, per garantirne l’approvazione, si valuta di collegare l’Anti-Cbdc Act alla legge per la difesa nazionale, una mossa strategica per garantirne il sostegno anche tra i senatori più scettici.
La scelta americana si contrappone a quella dell’Eurozona, dove la Bce sta puntando con decisione sull’euro digitale. Washington, invece, preferisce spingere l’adozione globale del dollaro tramite stablecoin private, rafforzandone il ruolo monetario internazionale in un momento in cui, complice l’incertezza macroeconomica e il peso del debito pubblico, molti investitori hanno ridotto l’esposizione sul biglietto verde. Senza dimenticare l’opera costante dei Brics di allentare la loro dipendenza dal dollaro.
Sul piano politico, non mancano polemiche. Al centro delle critiche vi è il progetto “World Liberty Financial”, una piattaforma cripto che ha lanciato la stablecoin Usd1 e che, secondo documenti pubblici, ha forti legami con la famiglia Trump. Il presidente Donald Trump avrebbe guadagnato oltre 57 milioni di dollari nel 2024 attraverso la vendita di token collegati a questa iniziativa. World Liberty Financial è stato pubblicizzato come un progetto patriottico per promuovere un’alternativa cripto legata ai valori americani, ma per i critici rappresenta un chiaro esempio di conflitto d’interessi tra affari privati e funzione pubblica. Una clausola del Genius Act vieta ai membri del Congresso e alle loro famiglie di trarre profitti diretti da stablecoin, ma tale divieto non si estende alla figura del presidente. Resta aperto il dibattito sull’equilibrio tra innovazione, trasparenza e potere. Quel che è certo è che gli Stati Uniti hanno cambiato approccio: la stagione della repressione normativa è finita. Si apre l’era della convergenza tra finanza tradizionale e cripto.