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 2025  luglio 20 Domenica calendario

L’invecchiamento della popolazione cambia anche i parchi divertimento

«Se fai il bravo quest’anno ti porto a Gardaland». Chissà quanti bambini si sono sentiti ripetere questa frase negli ultimi cinquant’anni. Tanti ne sono passati da quando, il 19 luglio del 1975, Livio Furini, un ecclettico imprenditore di Legnago, dopo un viaggio in California dove aveva visto con i suoi occhi i fasti di Disneyland, riuscì (non senza difficoltà) a inaugurare quello che sarebbe diventato il primo parco divertimenti italiano. All’epoca, in questo lembo di terra alle porte di Verona, c’era un castello medievale, un villaggio del Far West e la giungla africana.
Oggi il parco si estende su 44 ettari, registra tre milioni di visitatori l’anno, 120 milioni di ricavi, ha 230 dipendenti fissi, oltre mille stagionali e fa concorrenza al Colosseo come attrazione turistica tricolore per numero di biglietti venduti. Di certo è il simbolo di un settore industriale in continua evoluzione.
Nel nostro Paese ci sono oltre 250 strutture tra parchi tematici, acquatici, faunistici e avventura per un giro d’affari complessivo che per AssoParchi tra ristoranti, hotel e merchandising supera i 2 miliardi di euro, con l’obiettivo di raggiungere i 2,5 miliardi nel 2027. Un’industria che impiega più di 60mila persone, tra posti di lavoro diretti e indiretti, e che per il 90% è in mano a piccole e medie imprese italiane ma che ha visto l’ingresso anche di colossi stranieri, come Merlin Entertainments proprietaria proprio di Gardaland o di fondi, come Magnetar Capital che recentemente ha rilevato lo Zoom Torino. Di certo è un’industria a caccia d’investimenti necessari per “rigenerare” le attrazioni e non solo, al punto che questo anno sono il 47% in più rispetto al 2024, circa 220 milioni di euro di cui 40 destinati a progetti di efficientamento energetico. Parchi che stanno cambiando anche la propria immagine al punto che quella promessa «ti porto al parco» sta diventando «andiamo insieme al parco». Lo ha spiegato ad Avvenire Stefano Cigarini, manager di lungo corso che a Roma ha lanciato Cinecittà World e oggi è ammini-stratore delegato di Gardaland: «La curva dell’età si sposta sempre più verso i 50-65 anni. E tra 10-15 anni, è difficile immaginare settantenni lanciarsi sulle montagne russe. Dobbiamo allora pensare a esperienze più “pure” evolute, complete, anche raffinate. Un parco moderno non deve essere pensato solo per i bambini, ma per tutta la famiglia, spesso infatti un bambino è accompagnato da tre adulti». Che la curva si stia spostando sempre più in avanti è un dato di fatto. Prendiamo il mondo del lavoro. Recentemente un’indagine dell’Inapp ha evidenziato il boom di lavoratori anziani nel nostro Paese: oltre il 37% ha un’età compresa tra i 50 e i 64 anni (erano appena il 21% nel 2005).
«Un trend in forte evoluzione – spiega ad Avvenire Maurizio Crisanti, direttore generale di AssoParchi – che sta ridefinendo i confini dell’innaldo trattenimento nei parchi tematici. Le generazioni più mature non sono più semplici accompagnatori: sono protagonisti attivi, consapevoli, con una domanda crescente di esperienze che uniscano benessere, bellezza e suggestione». All’estero questo già succede da un po’. Basta andare a Londra e visitare Madame Tussauds (quello che una volta era il museo delle cere) e trovare i personaggi della Marvel, Mappè e Ro insieme ad un signore attempato con il panciotto chiamato Winston Churchill o in Spagna dove al Port Aventura vicino a Tarragona oltre all’adrenalina delle montagne russe ci sono aree rigeneranti per i più anziani. «La popolazione invecchia, ma resta giovane dentro – prosegue Crisanti – negli Stati Uniti, circa il 20% dei visitatori dei parchi ha oltre 50 anni e più del 63% non vive in famiglie con figli minori. In Europa, gli over65 superano già il 21% della popolazione una fascia in continua crescita che rappresenta una risorsa e una sfida per l’intero comparto». Così anche in Italia assistiamo a «sempre più coppie adulte, senza bambini al seguito che scelgono i parchi tematici come luoghi di evasione attratti da offerte che sanno andare oltre l’intrattenimento per i più piccoli o l’adrenalina pura». Esempi non mancano come il progetto di Caribe Bay, il parco acquatico vicino Jesolo, che ha realizzato un’area tematica dedicata al benessere con un ambiente immersivo, scenografico e multisensoriale, pensato per un pubblico maturo. O, se vogliamo restare a Gardaland, c’è l’area Bim Bum Bam, omaggio alla televisione italiana anni Ottanta che emoziona grandi e piccoli con la reunion tra Uan e Prezzemolo.