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 2025  luglio 18 Venerdì calendario

L’allarme cinese: “Gli 007 stranieri rubano le nostre terre rare”. Materiali nascosti nei manichini

Cercano di rubare le nostre terre rare. È l’avvertimento lanciato dal ministero della Sicurezza di Stato cinese, che punta il dito contro non meglio specificate intelligence straniere. “Agenzie di spionaggio e intelligence straniere hanno tentato di stringere accordi con criminali nazionali e reclutarli per rubare prodotti legati alle terre rare cinesi tramite canali di spedizione e consegna, rappresentando una grave minaccia alla sicurezza nazionale”, scrive il ministero in un post pubblicato sul proprio canale WeChat.
“Un certo Paese non ha la capacità di produrre e raffinare autonomamente metalli rari. Al fine di garantire l’approvvigionamento interno, da tempo tale Paese si è impegnato ad accumulare scorte di queste risorse attraverso vari canali e mezzi”, si legge ancora nel post.
Il ministero fa alcuni esempi di questi presunti tentativi di furto. “Il reimballaggio e la rietichettatura di metalli rari per indicare falsamente che ‘non sono di origine cinese’ prima di riesportarli nel proprio Paese; la falsificazione dei nomi dei prodotti; l’invio di piccole spedizioni tramite corriere espresso e il cambio delle rotte di trasporto”. Gli agenti stranieri, continua il ministero, “hanno tentato di nascondere materiali anche all’interno di manichini di plastica o bottiglie d’acqua”. Pechino afferma che “sono state intraprese azioni legali per bloccare questi flussi illeciti”.
Le terre rare sono state al centro dei negoziati sui dazi tra Cina e Stati Uniti, che dipendono dalle forniture cinesi per realizzare un’ampia gamma di prodotti. L’arma più potente nella mani di Pechino nella guerra commerciale con l’amministrazione Trump.
La Cina produce il 90% di magneti in terre rare a livello mondiale: terre rare che sono fondamentali per i settori automobilistico, aerospaziale, dei semiconduttori e delle attrezzature militari. Ad aprile il governo cinese aveva deciso di imporre maggiori controlli alle esportazioni, in risposta ai dazi imposti da Donald Trump sui prodotti cinesi. Dopo i colloqui tenutisi nei mesi scorsi prima a Ginevra e poi a Londra con gli americani, Pechino ha “accelerato il processo di revisione delle richieste di licenze di esportazione per i prodotti legati alle terre rare” – come disse qualche settimana fa il Ministero del Commercio cinese. E le spedizioni infatti stanno ripartendo.
I dati doganali pubblicati oggi mostrano che le esportazioni di tutti i prodotti a base di terre rare sono aumentate dell’80%, dopo i livelli più bassi degli ultimi cinque anni registrati a maggio.
La questione sulle terre rare ha acuito le tensioni anche con l’Unione europea, che dipende dalle esportazioni dalla Cina. Il tema sarà in cima all’agenda del vertice previsto per il 24 e il 25 di luglio a Pechino tra Cina e Ue.