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 2025  luglio 18 Venerdì calendario

La Cbs cancella il talk show satirico “Late Show”: l’ombra di Trump sulla decisione

La rete americana Cbs cancella il suo programma satirico più celebre: il mitico Late Show. Da 10 anni condotto da Stephen Colbert è nato nel 1993, quando a condurlo era un altro famosissimo intrattenitore, David Letterman. Da maggio 2026 il programma non andrà più in onda, con buona pace del fatto che il talk show ironico – con un ospite diverso ogni sera – ha ancora un buon successo di pubblico, nonostante l’ora tarda in cui va quotidianamente in onda (dopo le 23). Un format che ha fatto la storia, imitato un po’ ovunque (in Italia, per dire, può essere considerata una sua derivazione Stasera c’è Cattelan), tanto che la rete ha dovuto ammetterlo: «Non si tratta di un problema di performance e nemmeno di contenuti. È una pura scelta finanziaria».
Ad annunciarne la chiusura, ieri sera, è stato lo stesso Colbert a fine puntata: «La stagione non sarà rinnovata». E il pubblico in sala, la stessa da cui un tempo andava in onda l’altrettanto mitico Ed Sullivan Show non l’ha presa bene: e ha espresso il proprio disappunto rumoreggiando. D’altronde, a nessuno è sfuggita un’amara coincidenza: la fine del programma arriva a pochi giorni da certe affilate battute del comico sul recente accordo stretto da Paramount – la società che ora oltre agli studios controlla pure alcuni canali tv, Cbs compresa – con Donald Trump: risarcito con ben 16 milioni di dollari per una puntata di un altrettanto storico programma della rete, la trasmissione di inchieste giornalistiche 60 minutes (in onda dal 1968) contenente un’intervista a Kamala Harris che non era affatto piaciuta a The Donald che l’aveva interpretata come un chiaro tentativo di favorire la dem nel pieno della campagna elettorale.
Peccato che secondo numerosi esperti di diritto, in un’aula di tribunale la rete avrebbe vinto facilmente la causa minacciata dal presidente e non avrebbe dunque dovuto sborsare un soldo. Eppure ha preferito pagare. Il motivo è presto detto: Paramount sta concludendo un’importante fusione con la società di produzione Skydance. E l’accordo ha bisogno dell’approvazione governativa. Una resa incondizionata che ha già scatenato un putiferio all’interno della rete: portando anche alle dimissioni per protesta del produttore esecutivo di 60 minutes, Bill Owens. Atto che ha ricevuto la solidarietà dell’intera redazione giornalistica. Anche Colbert – che abitualmente stuzzica Trump con le sue battute – ci aveva scherzato (si fa per dire) su: «Per ristabilire la mia fiducia in questa azienda servirebbe una grande e grossa bustarella da 16 milioni di dollari».
Certo, è vero che quel tipo di format, sempre uguale nel tempo, ha oggi meno presa sul pubblico giovanile rispetto a 30 anni fa e i ricavi pubblicitari sono diminuiti: pur senza intaccare la popolarità dei conduttori, grazie alle clip che condivise sui social. Di sicuro, come ha sottolineato Colbert, è la fine di un’era: «Quello che mi dispiace non è tanto andarmene a casa ma che nessuno prenderà il mio posto sulla splendida poltrona di questo programma».