ilmessaggero.it, 18 luglio 2025
San Siro bocciato per Euro 2032: il Meazza non ha i requisiti per ospitare il torneo, il motivo e cosa può succedere. Gli stadi candidati
C’è il rischio concreto di perdere uno dei protagonisti annunciati per i prossimi Europei 2032, che si terranno in Italia e Turchia. Pur essendo in linea a livello di standard Uefa per infrastrutture, trasporti e accoglienza, Milano infatti rischia di perdere la competizione europea per i limiti dello stadio Meazza-San Siro, secondo quanto emerso da un incontro a Palazzo Marino, al quale hanno partecipato i rappresentanti di Inter, Milan, FIGC, UEFA e il sindaco del capoluogo lombardo Giuseppe Sala.
San Siro non ha i requisiti per ospitare Euro 2032
È stato uno degli undici incontri programmati per fare il punto sulla situazione degli stadi in Italia, verso la decisione finale sui cinque impianti che ospiteranno il torneo nell’estate del 2032. L’impianto sportivo milanese al momento non soddisfa i requisiti tecnici richiesti per ospitare le partite dell’Europeo di calcio, una situazione che non può essere risolta con una ristrutturazione, anche profonda.
Opzione nuovo stadio
Per rientrare nei parametri stabiliti dall’Uefa è necessario un nuovo stadio. La FIGC comunicherà entro ottobre alla UEFA l’elenco definitivo delle cinque sedi italiane che ospiteranno il torneo, e al momento l’ipotesi più accreditata resta quella della costruzione di un nuovo impianto nella zona adiacente all’attuale stadio. I tempi sono decisamente ristretti, tanto che il Comune di Milano, Inter e Milan avranno poco più di un anno per presentare il nuovo progetto, trovando un punto di accordo comune per permettere alla città di Milano di ospitare gli Europei 2032.
Le grandi città italiane non sono pronte
Il problema non riguarda solo San Siro e quindi la città di Milano, ma anche altre città italiane di rilievo. Tra queste Napoli, con lo stadio Diego Armando Maradona non a norma per ospitare gli Europei. Tra le grandi città italiane, quindi, solo Roma ad oggi sembra essere in grado di poter supportare una manifestazione di questa portata.
Il vice segretario generale UEFA, Giorgio Marchetti, nel corso di un’intervento ai microfoni di Radio Anch’Io Sport su Rai Radio 1 ha detto: «Vedere una situazione infrastrutturale così precaria e così fuori dal tempo non è un elemento di beneficio per calcio italiano. Non posso pensare che l’Italia non sarà in grado di presentare cinque stadi con tutti i requisiti necessari. L’Italia deve farlo». La data cerchiata in rosso è dunque ottobre 2026 quando Italia e Turchia dovranno trasmettere agli organi preposti la lista dei cinque stadi ospitanti. Sono richiesti: un’impianto da 60mila posti, uno da 50mila (preferibilmente due, oppure il secondo compreso tra 40 e 50mila), quattro impianti da minimo 40mila posti e tre da 30mila.
Gli stadi italiani candidati
Al momento l’Allianz Stadium di Torino è uno dei pochissimi a garantire i requisiti Uefa. L’Olimpico di Roma (70mila posti), il Maradona di Napoli e il San Nicola di Bari chiudono il quartetto di stadi che superano i 50mila posti a sedere. In lizza anche il Dall’Ara di Bologna (38mila posti), l’Unipol Domus di Cagliari e l’Artemio Franchi di Firenze (in corso lavori di ristrutturazione). Il Ferraris di Genova e il Bentegodi di Verona sono in attesa di eventuale ristrutturazione.