Avvenire, 18 luglio 2025
Odio razziale e religioso sui social, 27 persone indagate
Inchiesta del Ros su alcuni canali neonazisti e suprematisti frequentati da un 21enne, accusato di istigazione a delinquere Perquisizioni in tutta Italia
Razzismo e suprematismo corrono sui social. Un’inchiesta del Ros di Brescia, iniziata nel 2023 seguendo i movimenti virtuali di un 21enne bresciano, ha scoperchiato un fenomeno preoccupante. I carabinieri si sono infiltrati in una ragnatela di canali Telegram e Tik Tok frequentati dal giovane, operaio residente a Cazzago San Martino, che ora è accusato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. Per lui la pm Caty Bressanelli, titolare dell’inchiesta, aveva chiesto la custodia cautelare ma il gip, valutati gli elementi a suo carico, ha disposto soltanto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
L’attività del 21enne si è rivelata la punta dell’iceberg, perché la rete dei presunti neonazisti sembra essere abbastanza ramificata e articolata.
Le investigazioni hanno infatti portato a identificare ulteriori 29 membri dei canali social xenofobi, molti dei quali di età compresa tra 18 e 25 anni (cinque dei quali erano ancora minorenni all’epoca dei fatti), residenti su tutto il territorio nazionale. Sono tutte persone sospettate di appartenere a gruppi virtuali di estrema destra con posizioni radicali neonaziste, suprematiste e antisemite. La pm Bressanelli ha disposto anche 26 perquisizioni domiciliari, a carico di altrettanti indagati, una delle quali si è svolta ad Arco, in provincia di Trento.
L’indagine si è concentrata su canali dai nomi emblematici: il primo è White lives matter italia, che secondo i carabinieri era “intriso di contenuti espressivi di idee inneggianti alla classificazione della popolazione umana in razze e alla superiorità della razza bianca in termini discriminatori”, poi c’era Wannawaffen tm, con contenuti legati a “propaganda di idee inneggianti al nazismo e all’accelerazionismo.
Sui canali social non scorrevano però solo teorie o proclami vaneggianti, ma anche pericolosi inviti a mettere in pratica “azioni violente in danno di persone di colore, immigrati, persone di religione islamica e afferenti alla galassia Lgbtq”.
Messaggi di odio che si propagavano anche attraverso Sangue e suolo e Spirito fascista, “al cui interno – scrive il Ros – sono pubblicati contenuti di natura suprematista, neo-nazista, negazionista della Shoah, antisemita e di apologia del fascismo”.
Infine, il 21enne frequentava anche Hooligans/ns/wp/wlm, che presenta espliciti richiami al nazionalsocialismo e alla supremazia bianca (“WP” indica “White Power”), “in cui vi sono pubblicazioni con contenuti nazisti, suprematisti, d’odio razziale, di omofobia, ed esplicite istigazioni a delinquere”. Tra cui inviti a compiere azioni incendiarie in cambio di premi in denaro, in danno di esercizi commerciali e luoghi di ritrovo di immigrati (in territorio estero), nonché a partecipare a scontri fisici contro persone di colore. Una serie di deliri su cui ora la procura di Brescia vuole andare a fondo.