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 2025  luglio 17 Giovedì calendario

Media, le entrate salgono a 12 miliardi «L’editoria reagisca all’offensiva del web»

La televisione non è più il principale mezzo usato dagli italiani per informarsi. Uno su due, il 52,4% della popolazione, raccoglie le notizie direttamente sul web, evidenzia la Relazione annuale dell’Agcom illustrata ieri al Senato dal presidente Giacomo Lasorella. Tuttavia, spiega Lasorella, tv, radio e carta stampata «rimangono fonti informative ritenute più affidabili rispetto a social network e piattaforme»: di qui, la «necessità di tutelare e salvaguardare l’informazione professionale».
In questo contesto, le entrate complessive dei media hanno superato i 12 miliardi di euro nel 2024, risultando in crescita del 3,2% sul 2023. I ricavi da contenuti pubblicitari hanno fatto uno scatto in avanti, sempre nel 2024, del 4,3%. Le entrate da canone per il servizio pubblico radiofonico, pari a 106 milioni di euro, sono aumentate dello 0,9%. «Televisione, radio e carta stampata rimangono fonti informative più affidabili rispetto a social network e piattaforme web». Così Giacomo Lasorella, che ha rimarcato la «necessità di tutelare e salvaguardare l’informazione professionale».
Per quanto riguarda i giornali, i dati indicano una sostanziale tenuta dell’interesse alla lettura, con circa 11,2 milioni di persone che leggono almeno un quotidiano in un giorno medio. Parliamo del 22,1% della popolazione dai 14 anni in su. La diffusione media giornaliera pagata risulta pari a 1,7 milioni di copie, cartacee e digitali.
Per Alberto Barachini, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria, è prioritario sostenere il settore dell’informazione professionale in un momento in cui è minacciato dalla competizione con le Big Tech. «Il settore ha sottolineato Barachini si confronta con attori che hanno una forza economica esponenzialmente superiore e che non sono tenuti a rispettare né argini deontologici, né responsabilità editoriali. Ecco perché le iniziative regolamentari, di vigilanza e sanzionatorie dell’Agcom sono insostituibili per l’equilibrio del nostro sistema Paese».
GLI ABBONAMENTI
Più nel dettaglio, nel 2024 il settore televisivo ha superato nel complesso gli 8,8 miliardi di euro di ricavi (+7,3% rispetto al 2023). Decisivo il marcato aumento degli introiti generati dalla vendita agli utenti finali di abbonamenti e contenuti sui canali tradizionali e online: l’insieme delle offerte televisive a pagamento continua a rappresentare la principale fonte di finanziamento del mezzo ed è pari al 42,4% del totale. Oggi la tv genera il 72,8% degli introiti dei media, mentre l’incidenza dell’editoria quotidiana e periodica arriva al 21,8% e quella della radio si riduce al 5,4%. Sul fronte delle tlc, gli investimenti in infrastrutture di rete, a quota 7,05 miliardi di euro nel 2024, hanno registrato un aumento dell’8,7% rispetto al 2023. La spesa complessiva della clientela è cresciuta dell’1,9%. La copertura FTTH, la connessione alla rete tramite fibra ottica, ha raggiunto oltre il 70% delle famiglie.