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 2025  luglio 16 Mercoledì calendario

Musk-Trump, duello sulle auto a guida autonoma

C’è un’immagine che ci perseguita, leggendo della saga delle auto senza conducente: quella di un robotaxi di Elon Musk ad Austin, Texas, imbocca la corsia sbagliata, come un adolescente al primo giorno di scuola guida. È la metafora perfetta di questa epoca: sogniamo un futuro in cui le macchine ci liberano dai nostri limiti, ma poi il futuro inciampa, e ci ricorda che anche le auto autonome hanno un’anima umana, con tutti i suoi difetti.
L’Nhtsa, l’ente federale della sicurezza Usa scende in campo
Jonathan Morrison, l’uomo scelto da Donald Trump per guidare la NHTSA, l’agenzia che veglia sulla sicurezza delle strade americane, si presenterà oggi al Senato con un messaggio che suona come un freno tirato con decisione: le auto senza conducente sono una promessa, ma anche una minaccia. “Non possiamo aspettare che i problemi emergano”, dice, e sembra quasi un rimprovero a chi, come Musk, ha venduto al mondo l’idea che basti un algoritmo per riscrivere le regole della strada.
L’indagine su 2.4 milioni di Tesla
Perché la storia, come sempre, è più complicata di un tweet. La NHTSA sta indagando su 2,4 milioni di veicoli Tesla dopo una serie di incidenti, uno dei quali, nel 2023, è costato una vita. Ma non è solo Tesla a finire sotto la lente: Waymo, la creatura di Google, ha dovuto richiamare 1.200 veicoli per sospette violazioni del codice della strada, mentre GM Cruise, sempre nel 2023, ha visto uno dei suoi robotaxi ferire gravemente un pedone. E poi c’è il ricordo di Tempe, Arizona, 2018: la prima morte causata da un’auto autonoma, un pugno nello stomaco alla retorica del progresso inarrestabile.
Il paradosso di Musk
Qui entra in scena il paradosso di Musk, l’uomo che ha fatto della tecnologia un atto di fede, ma che ora si trova a litigare con Trump, il suo ex alleato, e a difendersi da un’agenzia che lui stesso, con la sua ossessione per i tagli al personale, ha contribuito a indebolire. Musk voleva un mondo dove le auto guidano da sole e i sogni si scaricano come un’app, ma la realtà gli presenta il conto: corsie sbagliate, eccessi di velocità, e un’agenzia federale che, contro ogni previsione, sembra voler fare il suo mestiere.