Dagospia, 15 luglio 2025
Trump e il caso Epstein
C’È MOLTO DI PIÙ NELLA RELAZIONE TRA TRUMP ED EPSTEIN: BIOGRAFO DI TRUMP
Traduzione di un estratto dell’articolo di Joe Conason per https://www.alternet.org/
donald trump circondato da audaci signorine epstein party a mar a lago
Anni dopo il suo apparente suicidio in un carcere federale di Manhattan, il famigerato molestatore sessuale e manipolatore finanziario Jeffrey Epstein è tornato dall’oltretomba per tormentare Donald Trump e provocare una spaccatura massiccia nel suo governo e nel movimento MAGA.
Dopo aver per anni alimentato la proliferazione di teorie del complotto nella destra – dal mito razzista del “birtherismo” su Barack Obama alla mania QAnon sul presunto giro di pedofilia tra politici democratici e personaggi di Hollywood – Trump ora è accusato di nascondere prove della propria infedeltà morale nei “file Epstein”. Il procuratore generale Pam Bondi aveva affermato di avere quei file sulla propria scrivania, aveva promesso di renderli pubblici, e ora dice ai fedelissimi MAGA che non saranno divulgati.
DONALD TRUMP – JEFFREY EPSTEIN
La reazione è stata vulcanica.
I più solerti e servili sostenitori di Trump all’interno del complesso mediatico di destra – da Jack Posobiec e Laura Loomer a Steve Bannon e Tucker Carlson – stanno attaccando non solo Bondi ma l’intera amministrazione Trump.
Il provocatore dell’estrema destra Mike Cernovich ha scritto un attacco diretto al presidente su X: «Nessuno crede alla copertura del caso Epstein, @realDonaldTrump. Questo farà parte della tua eredità. C’è ancora tempo per cambiarla!»
IL NOME DI DONALD E IVANKA TRUMP NEGLI EPSTEIN FILES
Durante il suo show in diretta streaming, Bannon ha preso in giro Posobiec definendolo uno “sprovveduto” per aver mai creduto che Trump avrebbe reso pubblici i file su Epstein.
Per quanto sia divertente osservare i fanatici MAGA azzannarsi tra loro, e prenderli in giro mentre la paranoia travolge il loro abituale servilismo, i loro sospetti non sono infondati.
È stato davvero molto strano quando Bondi – così come il direttore dell’FBI nominato da Trump, Kash Patel, e il vicedirettore Dan Bongino, entrambi noti diffusori di complotti – hanno improvvisamente deciso di insabbiare le prove sul caso Epstein, nonostante le loro continue promesse di “trasparenza”.
MICHAEL WOLFF
La maggior parte degli americani interessati a Epstein e Trump ha visto il vecchio video che li ritrae insieme a una festa, mentre sussurrano e ridacchiano osservando giovani donne.
Molti hanno letto le dichiarazioni di Trump in vari profili di riviste, in cui elogia il suo amico Epstein, che «ama le belle donne quanto me, e molte di loro sono piuttosto giovani». Ma se si ascolta Michael Wolff, biografo di Trump da milioni di copie vendute e vincitore del National Magazine Award, c’è molto di più nel loro rapporto oltre a qualche frase e immagine.
Wolff conosce bene Trump e conosceva molto bene Epstein – e ciò che racconta sul loro rapporto punta in una direzione molto inquietante. Il mese scorso ha discusso di entrambi e dei loro legami durante The Court of History, un podcast di MeidasTouch condotto dal giornalista Sidney Blumenthal e dallo storico Sean Wilentz.
Sebbene Trump abbia ripetutamente cercato di minimizzare i suoi legami con Epstein, che oggi definisce un “disgustoso”, Wolff ha dichiarato: «Epstein e Trump sono stati i migliori amici per quasi 15 anni… Sono stati determinanti nell’ascesa reciproca».
ghislaine maxwell jeffrey epstein
I due «cacciavano donne insieme», secondo Wolff, ma poi litigarono – come spesso fanno gli uomini molto ricchi – per una questione immobiliare. Trump, a sua insaputa, lo superò in un’offerta per una proprietà a Palm Beach che entrambi desideravano.
Epstein riteneva che Trump stesse in realtà riciclando denaro per conto di un oligarca russo e minacciò di denunciarlo. E poi, sempre secondo quanto riferito da Epstein a Wolff, fu Trump a “fare la soffiata” alla polizia di Palm Beach sulle attività di traffico sessuale dell’amico. (Cosa che, come nota Wolff, indica che Trump era a conoscenza da tempo dei crimini commessi nella casa di Epstein.)
il party di epstein e trump 5
All’epoca dell’ascesa di Trump alla presidenza, Epstein era pronto a “fare la sua soffiata”. Wolff ha raccontato a Blumenthal e Wilentz come, dopo l’elezione di Trump nel 2016, «mi trovavo a parlare con Epstein e lui disse: ’Aspetta un attimo, devo mostrarti una cosa’».
Secondo Wolff, Epstein «andò verso la sua cassaforte, e ne uscì con delle fotografie. Erano, credo, delle Polaroid, e le dispose come fossero carte da gioco… Era Trump con delle ragazze dall’età incerta, nella casa di Epstein a Palm Beach, dove si svolgevano tutte le attività di cui (Epstein) sarebbe poi stato accusato». Wolff colloca quelle immagini attorno al 1999 o 2000.
VIDEO DELLE TELECAMERE DI SORVEGLIANZA DAL CARCERE DOVE E MORTO JEFFREY EPSTEIN
«E ne ricordo vividamente tre,» ha proseguito Wolff. «Ce ne sono due in cui ragazze a seno nudo sono sedute sulle ginocchia di Trump. E poi una terza in cui ha una macchia sulla parte anteriore dei pantaloni, e le ragazze la indicano ridendo, piegate… tre o quattro ragazze.» Wolff ha anche detto di presumere che quelle foto si trovassero nella cassaforte di Epstein al momento del blitz dell’FBI, che sequestrò ogni possibile elemento di prova.
I crimini e la loro copertura richiedono un’indagine del Congresso – e forse questa volta i Democratici, e qualche Repubblicano coraggioso, avranno il coraggio di chiedere la verità a Trump.