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 2025  luglio 15 Martedì calendario

Omicidio Cerciello, l’Appello riduce la pena per Hjorth a 10 anni e 11 mesi

Gabriel Natale Hjorth è stato condannato a 10 anni, 11 mesi e 25 giorni per concorso nell’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega. La Corte d’Appello di Roma ha rimodulato la pena, accogliendo le indicazioni tracciate dalla Cassazione, che aveva annullato con rinvio la precedente condanna, ritenendo eccessivo l’ergastolo. La difesa del giovane americano, all’epoca appena diciottenne, aveva presentato ricorso, ottenendo una rivalutazione del ruolo svolto da Hjorth la tragica notte tra il 25 e il 26 luglio 2019 a Roma, nel quartiere Prati, quando Gabriel Natale Hjorth e Finnegan Lee Elder, all’epoca di 18 e 19 anni, uccisero il sottoufficiale dei carabinieri. I due erano in cerca di cocaina e la comprano da Italo Pompei, ma al posto della droga ricevettero una pasticca di Tachipirina. Per vendetta rubarono lo zaino di Sergio Brugiatelli, amico del pusher, morto nel 2021, e proposero un “cavallo di ritorno” (lo zaino in cambio di cocaina). L’incontro venne fissato per l’alba, in via Pietro Cossa.
Ma ad attenderli, invece di Brugiatelli, c’erano due carabinieri in borghese, Mario Cerciello Rega e Andrea Varriale. La dinamica dell’aggressione fu rapidissima. Finnegan Lee Elder, armato di un coltello di 18 centimetri, colpì Cerciello con 11 fendenti in meno di mezzo minuto. Varriale, disarmato, affrontò Hjorth. «It’s enough!», gridò Natale prima della fuga. I due vennero arrestati poco dopo, in una stanza d’albergo. Nel processo di primo grado erano stati entrambi condannati all’ergastolo. Le sentenze d’Appello e poi la Cassazione avevano già ridotto la pena di Elder a 15 anni e 2 mesi. Ora, con l’ultima pronuncia della Corte d’Appello, anche Hjorth ha visto ridursi la condanna.
«È una soddisfazione morale minima tenendo conto che siamo partiti dall’ergastolo e se la stanno cavando tutto sommato a buon mercato. Il sesto grado di giudizio per una vicenda del genere mi sembra che basti e avanzi». Questo il commento di Franco Coppi, legale di parte civile della vedova di Mario Cerciello Rega, che poi aggiunge: «La sentenza ha confermato la sussistenza delle circostanze aggravanti, sulla pena sapevamo che c’era un errore di calcolo che è stato corretto e che ha portato a una diminuzione di pochi mesi».