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 2025  luglio 15 Martedì calendario

Laura Pausini, dai ricavi dimezzati alla perdita di 1,2 milioni di euro in bilancio e la chiusura della sua società negli Usa: anno nero per la cantante

Cantautrice italiana tra le più amate al mondo, vincitrice di Grammy e Golden Globe, Laura Pausini continua a incantare il pubblico con la sua voce e i tour internazionali. Ma sul fronte economico, il 2023 si è rivelato un anno complicato per la sua società “Gente edizioni musicali srl”, che ha visto dimezzarsi i ricavi e chiudere l’anno con un pesante passivo.

Ricavi dimezzati, bilancio in rosso
Il 2023 non è stato l’anno migliore sul piano economico per Laura Pausini, nonostante i riflettori puntati sul suo tour mondiale e la recente visibilità globale grazie al brano “Desire” interpretato con Robbie Williams, scelto per aprire il Mondiale per club 2025 negli Stati Uniti.
La società che gestisce i diritti musicali dell’artista e cura l’organizzazione dei suoi eventi, la “Gente edizioni musicali srl”, ha infatti chiuso l’anno con una perdita importante: -1.228.000 euro. Un dato che fa ancora più rumore se confrontato con l’utile di 162.238 euro registrato nel 2022.
I ricavi della società si sono praticamente dimezzati, passando da 6,26 milioni di euro a 3,477 milioni. A peggiorare il quadro economico, anche il fatto che la cantante abbia versato alla società un finanziamento extra di 600 mila euro nel corso dell’anno, tentativo evidentemente insufficiente a riequilibrare la situazione.

Una società solida, almeno nel patrimonio
Nonostante il risultato negativo, la situazione patrimoniale complessiva non è considerata allarmante. La “Gente edizioni musicali” ha un patrimonio netto che, anche al netto della perdita, resta poco sotto i 5 milioni di euro. E conserva importanti riserve e attivi, come 3,65 milioni di euro investiti in titoli e obbligazioni, e immobili di proprietà valutati per 2,54 milioni.
Secondo quanto indicato nel bilancio, la società si occupa di produzione fonografica e organizzazione di eventi musicali. In passato era stata fusa con la controllante Star Music attraverso una fusione inversa. I buoni risultati degli anni precedenti le permettono oggi di reggere l’urto, almeno sul breve periodo.

Il ruolo della famiglia e la struttura del trust
Fino all’inizio del 2024, il capitale della società era direttamente controllato da Laura Pausini, con l’eccezione dell’1% detenuto dal padre Fabrizio, cantante di pianobar. Ora, invece, la proprietà è stata trasferita (esclusa la piccola quota paterna) a un trust denominato “LP Trust”, con sede a Faenza ma regolato dalla normativa dello Stato americano del Jersey. La cantante conserva l’usufrutto delle azioni e resta la beneficiaria del trust, mentre la gestione resta saldamente in famiglia: ad amministrare la società è la sorella Silvia Pausini, che è anche trustee.

Rivalutazioni, leasing e contributi pubblici
Il bilancio cita due importanti rivalutazioni: il catalogo dei diritti musicali della cantante è stato rivalutato per 700 mila euro, mentre l’immobile strumentale della società è stato rivalutato per 2,03 milioni. A fronte di queste operazioni, è stato appostato un fondo di riserva in sospensione d’imposta da 2,225 milioni di euro.
Tra le voci accessorie figurano anche immobili in leasing: un ufficio a Roma (con rate residue per circa 104 mila euro), un immobile a Solarolo, e un’auto Mini 1.5 Cooper SE, per cui restano da saldare poco più di 10.700 euro. Non mancano i contributi pubblici, pari a 75 mila euro di tax credit musicale e 3 mila euro dalla Camera di commercio di Ravenna.

Un anno difficile, ma non compromettente
Il 2023 resta un anno da archiviare sul piano economico per l’universo imprenditoriale di Laura Pausini, ma non preoccupa eccessivamente. Le riserve patrimoniali restano ampie, e le strutture familiari e finanziarie garantiscono continuità operativa. Se sul piano artistico la voce di Laura continua a farsi sentire in tutto il mondo, sul piano societario servirà invece un ritorno alla stabilità per riportare i conti in positivo.