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 2025  luglio 15 Martedì calendario

Baseball, le stelle dietro le sbarre

Era una giornata limpida di luglio del 1911, nel carcere di Rawlins, sulle Montagne Rocciose. Joseph Seng era in campo, nel ruolo di esterno destro. Su di lui pesava una condanna a morte per omicidio di primo grado, ma l’esecuzione era stata sospesa quella mattina dalla Corte Suprema del Wyoming. Seng aveva ventinove anni e un certo talento nel baseball.
Tra i suoi compagni ce n’erano di più giovani, anche diciottenni, mentre alcuni avevano quasi quarant’anni ma si tenevano in forma. Comunque erano il meglio che si fosse trovato tra le mura della prigione per metter su una squadra – i Wyoming State Penitentiary All Stars. L’allenatore, George Saban, anche lui detenuto, non poteva giocare perché aveva le dita amputate. Doveva scontare un ergastolo per aver preso parte al massacro noto come «Spring Creek raid», insieme ad altri allevatori di bestiame, uccidendo tre uomini per una storia di controllo sui pascoli.
Fin dall’inaugurazione del 1901, il Wyoming State Penitentiary era un insieme di celle senza elettricità e acqua corrente. I detenuti erano sfruttati in una fabbrica arrangiata in prigione, producevano scope per l’industriale milionario Otto Gramm in cambio di 57 centesimi al giorno (una scopa costava tra i 2,15 e i 52 dollari). Nel 1911 il governatore dello Stato aveva messo fine all’attività e sostitui-to il direttore del carcere. Il nuovo responsabile, Felix Alston, per risollevare il morale aveva istituito una squadra di baseball, sport ormai popolarissimo negli Stati Uniti e di cui Alston stesso era appassionato.
Nella rosa di undici elementi di cui coach Saban poteva disporre, oltre a Seng, c’erano tra gli altri l’esterno centro Sidney Potter (in carcere per contraffazione), il ricevitore James Powell (stupro), John Crottie in terza base coi suoi riflessi pronti (furto aggravato), l’interbase Joe Guzzardo (omicidio preterintenzionale). Il miglior lanciatore, Thomas Cameron, era un minatore di vent’anni condannato per violenza sessuale. Con una minaccia inverosimile ma suggestiva, Saban aveva promesso ai giocatori che ogni errore in campo ne avrebbe aumentato la pena detentiva.
In quella limpida giornata di luglio, i loro avversari erano i Juniors della Wyoming Supply Co., una ditta che si occupava di costruzioni, impianti idraulici e forniture, e aveva lavori appaltati dall’istituto penitenziario. Era una delle migliori squadre amatoriali dello Stato, eppure i Wyoming State Penitentiary All Stars vinsero 11-1. La stampa locale scrisse che i Juniors si erano dimostrati nervosi nella trasferta in carcere. Seng realizzò due fuoricampo, e attirò l’attenzione mediatica anche per la bellezza dei suoi occhi chiari, in contrasto con l’assassinio che aveva commesso. Nel frattempo, all’interno del penitenziario, la tensione era alta. In poche settimane si registrarono attentati alla vita del direttore, evasioni sventate, l’uccisione di una guardia. Il clamore intorno alla squadra di baseball, perdipiù, alimentava le invidie degli altri detenuti.
La rivincita del 5 agosto fu un doppione del primo incontro: ancora 11-1, ancora Seng protagonista in battuta. Per lui l’esecuzione della condanna era fissata al martedì 22 del mese. Il governatore del Wyoming riceveva lettere (dalla madre di Seng, dal reverendo che lo assisteva spiritualmente, dal medico della prigione) per commutare la pena in ergastolo. Il 13 agosto, i detenuti vinsero una nuova partita contro i Juniors per 11-4. Trascorsero i giorni, trascorse il fatidico martedì e Joseph Seng rimase vivo, senza sapere se e quando la condanna sarebbe stata eseguita. Coach Saban guidò poi i giocatori a una nuova sfida, la quarta contro i Juniors e la prima in pubblico, il 27 agosto. La squadra venne scortata al vicino Overland Park, il direttore Alston impose che i tifosi restassero sugli spalti e non avessero contatti coi detenuti. Il campo neutro non cambiò il risultato: la squadra del carcere vinse 15-10.
Fu l’ultima partita prima che il programma venisse interrotto e la squadra sciolta, perché il governatore temeva le voci di favoritismi ai detenuti-giocatori e di scommesse sugli incontri. I dodici tornarono a essere solo detenuti. La condanna che pendeva su Seng fu eseguita, per impiccagione, una notte di maggio, quasi un anno dopo la trionfale estate dei Wyoming State Penitentiary All Stars. I suoi compagni di squadra finirono di scontare la pena. Tutti tranne l’allenatore, George Saban, che riuscì a evadere dal carcere pochi giorni prima del Natale del 1913.