Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  luglio 14 Lunedì calendario

Milano, incendio doloso distrugge la balena di Allegrucci alla Triennale: un arresto. Giuli: «Atto vile», Boeri: «Amareggiati»

La balena di cartapesta davanti alla Triennale di Milano è stata avvolta dalle fiamme. Mangiata da un incendio appiccato da un piromane. L’allarme è scattato alle 6 di lunedì 14 luglio. Sul posto si sono precipitate le squadre dei vigili del fuoco e le volanti della polizia. I pompieri hanno subito spento le fiamme che avevano avvolto l’opera, mentre gli agenti hanno bloccato un 32 enne di origini egiziane, senza documenti e incensurato. È stato arrestato per incendio doloso. Al momento del fermo della polizia ha provato ad allontanarsi e ha farfugliato frasi sconnesse. Le ragioni del gesto sono al momento ignote. All’appiccamento del rogo hanno assistito alcuni passanti che hanno indicato ai poliziotti il responsabile mentre si allontanava. Non ci sono stati feriti. Il museo il lunedì è chiuso al pubblico, mentre gli uffici sono aperti. All’arrivo del personale preposto all’apertura del palazzo, la scultura era ancora integra. Pochi istanti dopo, i lavoratori del chiosco che si trova esattamente di fronte all’ingresso del museo, e che chiude all’alba, si sono accorti che qualcuno aveva dato fuoco all’opera, hanno dato l’allarme a Triennale e alle Forze dell’Ordine e nel frattempo hanno tentato di fermare l’incendio gettando secchi d’acqua. Proseguono le indagini per capire se l’uomo abbia agito da solo o con altri complici. Telecamere al setaccio. Proprio oggi la scultura doveva essere smontata per essere spostata e riesposta al mercato del pesce di Milano. 
«Siamo amareggiati – sottolinea Stefano Boeri, presidente di Triennale Design Museum -. È triste vedere questo scheletro, ma questo atto vandalico è anche una conferma di come la fragilità di alcune specie viventi – anche se semplicemente riprodotte in cartapesta – si confronti con l’ottusa aggressività di alcuni membri della nostra specie. E questo per paradosso rende ancora più forte il senso della nostra esposizione, che parla di diseguaglianze, ed è un invito a visitare Triennale». L’opera è stata distrutta nell’ultimo giorno di esposizione: doveva essere spostata al mercato ittico. «C’era già l’idea che l’opera si consumasse, ma soprattutto per l’azione degli elementi atmosferici. Peccato» conclude il presidente. E se qualcuno gli chiede se il vandalo abbia voluto dare un messaggio, taglia corto. «Mi sembra un gesto assolutamente fuori da qualsiasi contenuto specifico».
L’opera, di cui rimane solo l’anima in metallo e qualche brandello, fa parte di «The fragility of the future», serie di sculture in cartapesta realizzata da Jacopo Allegrucci per Inequalities. È composta da quattro opere monumentali – una balena, un elefante, una giraffa e un ippopotamo – simbolo della grandezza di ciò che rischia di scomparire. Le opere si alternano in esposizione di fronte al Palazzo dell’Arte: a breve, al posto della balena, arriverà la statua che ritrae un elefante. Altra specie protetta e a rischio di estinzione. L’obiettivo, spiegano da Triennale, è infatti esprimere  «una riflessione urgente e profonda sulla fragilità della nostra realtà ecologica e sulle disuguaglianze che segnano la nostra relazione con il mondo naturale». Le opere di Allegrucci, che traggono spunto dal processo di deperimento dei materiali, rappresentano un potente simbolo delle fratture ambientali e sociali che minacciano l’equilibrio della Terra. «L’artista crea un parallelismo con la condizione fragile e temporanea della materia che le costituisce. La cartapesta, materiale riciclabile per eccellenza, diventa così simbolo di vulnerabilità e deperimento destinato a subire i segni del tempo, soprattutto quando esposto direttamente agli agenti atmosferici».
«L’incendio  è un atto vile e insensato che colpisce non soltanto un’opera di straordinaria forza simbolica, ma anche la cultura, la libertà creativa e la coscienza civile del nostro Paese. Questo gesto di violenza e inciviltà ferisce un progetto che attraverso l’arte denunciava la fragilità del futuro e la necessità di tutelare le specie in via di estinzione – ha detto il ministro della cultura Alessandro  Giuli, esprimendo  – piena solidarietà all’artista, alla Triennale di Milano e a tutti coloro che hanno lavorato per dare vita a un’esperienza culturale di alto valore».