Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  luglio 14 Lunedì calendario

I ritardi sulla tecnologia mandano in crisi Apple. Giù profitti e mercato: la “mela” perde lo scettro

Non basta il successo di Brad Pitt in Formula Uno a salvare Apple. Gli oltre 300 milioni di dollari incassati da “F1: The Movie” in meno di due settimane sono il record per i film di Apple, ma solo una goccia nell’oceano delle perdite in Borsa del titolo negli ultimi sei mesi. La “mela” ha perso appetibilità per gli investitori. Dalla fine del 2024 a oggi il valore delle azioni al Nasdaq è diminuito del 15,7%, dai 250 dollari del 31 dicembre ai 211 dell’11 luglio. La capitalizzazione di Borsa della società è scesa a 3.154 miliardi, abbattuta di 766 miliardi se si confronta con il picco toccato il 26 dicembre.
Questo calo è in controtendenza rispetto all’andamento dei titoli tecnologici, spinti dall’euforia per l’intelligenza artificiale. Nello stesso arco di tempo Microsoft, considerata la migliore porta d’accesso per investire in OpenAI (che non è quotata) ha guadagnato il 19%, mentre Nvidia, la società di semiconduttori che beneficia più di tutte del boom (a rischio bolla) dell’intelligenza artificiale, ha guadagnato il 22,8%, le azioni sono passate da 134 dollari di fine 2024 a 164 dell’11 luglio. Nvidia è la prima azienda ad aver superato i 4.000 miliardi di dollari di capitalizzazione. Alla chiusura di venerdì valeva 4.022 miliardi. Ha stracciato il record di Apple, che il 26 dicembre scorso aveva toccato i 3.920 miliardi e adesso è stata superata anche da Microsoft, che capitalizza 3.741 miliardi.
La caduta di Apple fa venire in mente i tracolli in Borsa di Tesla, -22% dall’inizio dell’anno, dovuti alle incursioni in politica di Elon Musk, ma in questo caso non sono le stravaganze del capo azienda a giustificare l’andamento negativo. Secondo diversi analisti sono soprattutto i ritardi nell’intelligenza artificiale a impiombare Apple. Il gruppo è poi sotto pressione per la concorrenza dei produttori cinesi di telefonini. Difficoltà accentuate dai dazi di Donald Trump, che potrebbero colpire pesantemente Apple, visto che il 60% dei ricavi sono generati fuori dagli Stati Uniti. Trump ha minacciato Apple, Samsung e le altre aziende di smartphone di dazi del 25% se non porteranno la produzione negli Usa.
Secondo Counterpoint Research, i guai nascono dai ritardi sull’Ia, ma non solo. Le vendite di iPhone sono scivolate del 5% a fine 2024 facendo perdere l’1% di quota di mercato ad Apple (oggi del 18%). Apple ha registrato un calo delle vendite del 2%, “un risultato particolarmente significativo in un mercato globale che ha invece visto una crescita del 4%”, segnalava Il Sole 24 Ore il 14 gennaio scorso. “L’intelligenza artificiale sta trasformando Apple in un “perdente” del mercato”, ha titolato Axios, sottolineando che “le azioni Apple sono scese del 15% quest’anno, mentre altre grandi aziende tecnologiche come Nvidia raggiungono nuovi massimi storici. Le preoccupazioni sulla capacità di competere nell’intelligenza artificiale, di resistere alla politica dei dazi e di superare la concorrenza si stanno accumulando”. La valutazione di Wall Street “è che l’azienda sia in ritardo nell’intelligenza artificiale e che non abbia tempo per intervenire”.
Il gruppo ha 93 miliardi di utile netto nel bilancio al 30 settembre 2024 con ricavi per 391 miliardi (+2%), ma i profitti sono in lieve calo (-3,4% rispetto ai 95 miliardi nel 2023, erano 99,8 miliardi nel 2022). In bilancio c’è una robusta liquidità, pari a 80 miliardi. Il 9 luglio Apple ha annunciato il cambio del numero due, il direttore operativo, Sabih Khan prenderà il posto di Jeff Williams. E due giorni dopo Walter Piecyk, partner di LightShed Partners e analista di tecnologia, ha affermato che Apple dovrebbe considerare di sostituire l’Ad Tim Cook perché “sta perdendo opportunità di crescita nell’intelligenza artificiale e ha bisogno di un Ceo più focalizzato sul prodotto”. La tempesta è appena cominciata.