ilmessaggero.it, 13 luglio 2025
F35 britannici (senza missili a lungo raggio), ecco perché non sono pronti a una guerra con la Russia. Il report: «Dotati solo di bombe a caduta libera»
Da settimane da Londra arrivano allarmi su un possibile coinvolgimento nella guerra con la Russia. Secondo Downing Street la minaccia di Mosca è reale e sono diversi gli scenari ipotizzati, da 2 a 5 anni per un possibile attacco diretto verso la Gran Bretagna. Per questo motivo il governo di Keir Starmer ha lanciato massicci investimenti in armamenti, che include il ripristino del piano di deterrenza nucleare della Nato. In quest’ottica è stato avviato acquisto di dodici caccia F35A americani capaci di trasportare testate nucleari, la costruzione di nuovi sottomarini d’attacco e la creazione di una rete di laboratori biologici contro attacchi ibridi. Un progetto di difesa ambizioso, ma che pone anche delle problematiche a lungo termine. In particolare per quel che riguarda i jet “atomici”. Ma non solo. Nuove difficoltà sono emerse anche riguardo l’attuale flotta di F-35A in dotazione nel Paese.
L’analisi sugli F35
Il National Audit Office del Regno Unito ha infatti condotto un’analisi delle capacità dei caccia britannici individuando un elenco di problemi esistenti. Il più critico sembra sia la mancanza di armi a lungo raggio per questi velivoli. Ad esempio, l’F-35 britannico è attualmente programmato per trasportare i missili aria-aria Meteor e aria-superficie Mbda Spear 3, con gittata rispettivamente di oltre 200 km e 140 km. Sebbene si tratti di capacità a lungo raggio davvero eccezionali, la loro integrazione è costantemente in ritardo e attualmente è rimandata al 2030. Ciò significa che per almeno altri cinque anni, i caccia britannici di quinta generazione avranno capacità limitate sui campi di battaglia moderni. Finora, gli inglesi hanno ricevuto 37 F-35B e se ne prevedono altri 10. Sono armati con missili per la contraerea a corto raggio e altri per la lunga gittata, che in realtà sono piuttosto simili alle analoghe capacità aria-aria degli aerei americani.
L’impatto sulla flotta aerea
Per quanto riguarda le armi d’attacco al suolo, la situazione è ancora più deludente, poiché è disponibile solo una bomba Mark 82 da 241 kg con il kit RTX Paveway IV, che offre una guida laser combinata satellitare-inerziale e semi-attiva. Il suo principale svantaggio è che, a differenza dell’americano Jdam-Er e dell’Aasm Hammer francese, si tratta comunque di una bomba a caduta libera, utilizzabile solo a breve distanza dal caccia. Le capacità aria-terra sono quindi fortemente limitate e non possono essere utilizzate in sicurezza in spazi aerei contesi. Dato che gli F-35B costituiscono la spina dorsale dello stormo aereo della flotta britannica, ciò ha un impatto significativo anche sulla potenza di fuoco dei gruppi di portaerei.
Lo scenario
Come detto la Royal Air Force acquisterà anche i caccia F-35A che utilizzeranno bombe nucleari a caduta libera, il che sembra molto improbabile alla luce delle carenze generali. Questo nonostante il Paese abbia interrotto la produzione del leggermente più potente Eurofighter Typhoon. Per risolvere questo problema, il Regno Unito prevede di acquistare il GBU-53/B StormBreaker, una soluzione “intermedia” che eliminerà la necessità di essere pronto per Spear 3. Ha una gittata di 74-111 km, ma ha una testata di soli 48 kg. Tuttavia, vale la pena sottolineare che si tratta solo di una richiesta del dipartimento di revisione contabile e che per questo devono essere stanziati fondi dal Ministero della Difesa. Considerando i problemi finanziari del Paese e la necessità di sostenere diversi progetti importanti, un simile acquisto potrebbe non essere effettuato, lasciando gli aerei della flotta britannica privi della capacità di colpire normalmente bersagli terrestri.