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 2025  luglio 12 Sabato calendario

Salvate casa Cavour

L’ultimo sfregio è la porta divelta della chiesa. La Natività di Maria Vergine, dove Camillo Benso conte di Cavour si fermava in preghiera. Sotto il sole di luglio, nella tenuta di Leri, è tutto immobile. Non c’è neppure il cantiere, atteso da tutti, che avrebbe dovuto ridare un’identità, almeno in parte, al buen retiro del conte, nelle campagne del Vercellese. Enel è in ritardo, dice il sindaco di Trino, Daniele Pane, che sa che la minoranza in Comune ribolle. E che se ne è andata da mesi, chiudendo definitivamente, l’associazione di volontari che del borgo di Leri aveva cominciato a prendersi cura.
Eppure, tra tegole accatastate, scritte sui muri, stanze depredate di tutto, per la tenuta in cui Camillo Benso pensò alla nascita del Canale Cavour, una delle più importanti opere di ingegneria idraulica del Piemonte, una buona notizia c’è. Enel, chiusa la diatriba con la Provincia di Vercelli sui suoi ritardi nell’intervento, («terribili», dice Pane), si è rifatta avanti e ha versato al Comune di Trino gli oneri di urbanizzazione, prima tappa dei lavori per riportare all’onor del mondo la casa del conte, un’abitazione per il custode, utile più che mai per impedire nuove razzie, la chiesa e una parte dell’antico mulino del borgo.
Fino agli Anni Sessanta di un custode non ci sarebbe stato bisogno: il borgo era abitato, con tanto di scuola per i bambini di chi lavorava nella tenuta. Poi si è mano a mano svuotato, finché anche il personale di Enel, gli ultimi inquilini, impiegati nella centrale termoelettrica Galileo Ferraris, hanno lasciato tutto. Ed Enel ha ceduto, per la cifra simbolica di mille euro, l’area del borgo al Comune di Trino. Ormai l’unico padrone di casa era il degrado: i vandali sono entrati nella casa del conte, hanno mozzato la testa alla statua che lo ritraeva ed ora è al sicuro nel Castello di Santena, hanno rubato persino il marmo degli scalini. Anche i writer si sono scatenati entrando attraverso le porte divelte: il sole di luglio inquadra murales, date di nascita o di innamoramenti, scritte imprecisate e indescrivibili.
L’erba all’ingresso, nella corte e nell’aia è tagliata, un grande cartello racconta a chi arriva che di qui è passata la storia. Nella chiesa, dove si entra in barba al nastro che delimita l’ingresso, ci sono lampade che hanno illuminato una festa recente. Sono il simbolo di una stagione di mezzo, quando per i grandi eventi dei 150 anni dell’Unità d’Italia o per la passione di un gruppo di volontari, appoggiato dal Comune, un po’ di ordine nella vita della tenuta si è fatto. «Per sei anni, con finanziamenti personali, abbiamo cercato di tenere Leri in vita», racconta Roberto Amadè, una vita nel mondo dello spettacolo con incursioni anche a Sanremo Giovani, e fondatori di L.e.r.i., l’associazione che sino a gennaio si è occupata del borgo. «A partire dagli anni del Covid abbiamo ripulito la casa di Cavour, chiudendola ai vandali, – spiega – ripristinato l’illuminazione e la piazza, sempre in accordo con l’Ufficio tecnico del Comune. Abbiamo organizzato eventi, come l’illuminazione delle torri della centrale di Leri, che ci hanno fatto conoscere in tutta Italia, organizzato visite guidate accogliendo il pubblico in abiti d’epoca. Abbiamo persino trovato una carrozza che si diceva fosse quella usata dal conte per i suoi trasferimenti qui in campagna». E poi è arrivato il disamore. «Ci hanno detto che sarebbero iniziati i lavori, abbiamo fatto dieci passi indietro. Ma il cantiere non è mai partito. E oggi, quando passo sulla strada delle Grange, davanti dalla tenuta, è un colpo al cuore».
Il sindaco Daniele Pane, con un’interrogazione della minoranza di centrosinistra sui lavori, che lo aspetta martedì, al prossimo Consiglio comunale, prova a mettere ordine. Non è facile nella selva di numeri, ritardi e buone intenzioni andate in fumo. «Al Comune di Trino – spiega – spettano delle ricadute compensative». Non fondi a bilancio, ma tradotti in interventi. In una parte del borgo di Leri Enel Green Power ha costruito un grande impianto fotovoltaico, 160 mila pannelli, il più grande del Nord Italia. Per questo intervento, con una procedura di autorizzazione unica, di cui per legge si è occupata la Provincia, sono previste compensazioni forestali (per un milione e 800 mila euro) ed altre (800 mila euro) espressamente per il borgo di Leri. L’accordo è del 2021, la società Agatos Green Power ha iniziato le piantumazioni (un primo lotto), per il borgo non ha invece fatto nulla. E in questo arco di tempo gli 800 mila euro hanno perso valore. «La scorsa settimana, durante un incontro in Provincia – racconta Pane – è stato trovato un nuovo accordo. Enel stanzierà una cifra aggiuntiva, per trasformare la palazzina degli uffici in un B&B».
Non c’è ancora un atto formale che indica la data di inizio dei lavori, ma il pagamento degli oneri di urbanizzazione al Comune è un segnale chiaro di partenza. Si spera imminente.
L’impianto fotovoltaico di Enel è integrato con un altro di accumulo a batterie, a poca distanza, nell’area dell’ex centrale Galileo Ferraris. E qui il Comune, grazie alla semplificazione delle autorizzazioni per le energie rinnovabili, ha potuto fare da sé. Sono previsti altri due milioni di compensazioni per opere sempre di sistemazione per Leri Cavour. Perché neppure questo cantiere è partito? «Perché fa seguito al primo, dovrà per forza iniziare in un secondo momento», dice il sindaco. Servirà per rifare il tetto, i cornicioni, gli infissi. Per interventi sulla chiesa e sulla casa di Cavour, che diventerà un museo legato a Santena. Nel Torinese la casa nobiliare di famiglia, nel Vercellese il Cavour agricoltore.
«Certo, bisognerà trovare modalità operative per gestire il B&B, il museo, ma con la Fondazione Cavour di Santena ci troviamo bene. Anche per trovare un custode», guarda avanti (un po’ troppo?) il sindaco di Trino. A guardare avanti però si incontra anche la grande società italiana con cui il Comune si sta confrontando e che vorrebbe creare un Data Center nell’area dell’ex centrale Galileo Ferraris ancora libera. E alla ricaduta occupazionale, Trino protrebbe affiancarne anche una ulteriore per il borgo di Leri.
Il pragmatico Cavour consiglierebbe di aspettare e sistemare intanto i cancelli, le stanze dai soffitti affrescati, l’area verde paradiso per eventi storici o musicali. O anche la scuola, dove si era pensato di aprire un centro per il recupero e il primo soccorso degli animali selvatici. Che, si sa, in campagna restano compagni di viaggio degli umani.