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 2025  luglio 13 Domenica calendario

Il Cremlino pressa l’Iran: “Stop all’uranio”

Altro che accordo di partenariato globale tra Mosca e Teheran. Sulla scia della guerra dei 12 giorni tra Israele e Iran, il presidente russo Vladimir Putin si sarebbe smarcato dalla Repubblica islamica al punto tale da sostenere un accordo che le impedisca di arricchire l’uranio.
Se in pubblico continua a sostenere il diritto iraniano al nucleare civile, in privato il leader del Cremlino avrebbe caldeggiato l’alleato iraniano ad accettare la condizione dell’“arricchimento zero” dell’uranio posta dagli Stati Uniti, hanno rivelato tre funzionari europei e un israeliano al media statunitense Axios.
Putin ne avrebbe poi informato il governo israeliano e discusso al telefono la scorsa settimana sia col presidente statunitense Donald Trump che con il leader dell’Eliseo Emmanuel Macron.
«Sappiamo che questo è ciò che Putin ha detto agli iraniani», ha dichiarato un alto funzionario israeliano dietro anonimato. «Putin sosterrebbe l’arricchimento zero», ha confermato una fonte europea. «Ha incoraggiato gli iraniani a impegnarsi in tal senso per rendere i negoziati con gli americani più favorevoli. Gli iraniani hanno detto che non lo prenderanno in considerazione». L’agenzia di stampa semi-ufficiale iraniana Tasnim, citando una «fonte informata», smentisce che Putin abbia inviato alcun messaggio del genere all’Iran. Se confermato, il cambio di passo del leader del Cremlino potrebbe essere un estremo tentativo di assecondare e ingraziarsi Trump mentre la sua volontà di proseguire ad oltranza l’offensiva contro Kiev lo sta spazientendo.
Parlando con l’agenzia di stampa statale Irna,il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha ribadito che Teheran «non accetterà alcun accordo che non includa il diritto all’arricchimento» e che riprenderà i colloqui soltanto a patto che gli Usa garantiscano che non riattaccheranno. «Non abbiamo fretta di avviare negoziati sconsiderati». Ha anche detto che l’Iran è pronto a collaborare con l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), ma che le missioni degli ispettori verranno approvate di volta in volta dal Consiglio Supremo per la Sicurezza perché ci sono «rischi di diffusione di materiali radioattivi e di esplosione di munizioni restanti».