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 2025  luglio 13 Domenica calendario

Si addestrava per compiere un attentato: in manette un 16enne iraniano

Manette ai polsi per un cittadino iraniano, residente in provincia di Milano e sin qui mai evidenziatosi, ritenuto responsabile di propaganda ed apologia di terrorismo ed addestramento con finalità di terrorismo, aggravate dall’uso del mezzo telematico. L’arresto è scattato al termine di un’operazione condotta dalla Polizia di Stato e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Milano. La Digos, in stretta sinergia con la Direzione Centrale Polizia di Prevenzione – Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Esterno, AISI ed AISE, monitora costantemente il web per intercettare possibili minacce alla sicurezza nazionale, soprattutto in questo periodo storico di forte destabilizzazione.
In questo contesto, sono emersi all’attenzione diversi profili social in cui il cui titolare, che si definiva pubblicamente “incubo dei grattacieli” in chiaro riferimento all’11 settembre 2001, pubblicava numerosi contenuti apologetici dello Stato Islamico e di attentati di matrice jihadista. Nei suoi contenuti sono stati trovati contenuti di addestramento e aperto incitamento al martirio: ai suoi follower, che sono numerosi, inviava link diretti a siti di propaganda di Isis.
Sono stati rilevati diversi profili a lui riconducibili: usava cambiarli con frequenza con la convinzione di essere meno rintracciabile dalle forze dell’ordine ma anche dalle stesse piattaforme social, che hanno un controllo stringente sul materiale di quel tipo. Proprio questo atteggiamento del 16enne è una conferma di come abbia progressivamente abbandonato l’originario credo religioso musulmano sciita fino ad abbracciare la causa dello Stato Islamico. Per tale ragione il giovane, intenzionato ad instaurare in Italia una Provincia dello Stato Islamico, aveva richiesto ad un soggetto attestato in territorio estero il contatto di un referente di Daesh. A lui avrebbe dato la sua disponibilità a immortalarsi in un video in cui effettuava il giuramento di fedeltà a Isis.
L’indagine ha subito un’accelerata in conseguenza ai recenti eventi bellici che hanno coinvolto l’Iran: il 16enne si è mostrato insofferente per essere “costretto a vivere nella terra dei kuffar” e prospettava anche l’ipotesi di realizzare azioni violente contro i miscredenti sotto l’egida dello Stato Islamico. Proprio per evitare che questa pericolosa spirale potesse trovare compimento, gli investigatori hanno chiesto al gip l’emissione del provvedimento restrittivo.