Avvenire, 12 luglio 2025
Caccia aperta a colpi di stipendi milionari agli ingegneri dell’intelligenza artificiale
Nella Silicon Valley si è aperto uno scontro per la ricerca di risorse e talenti nel campo dell’intelligenza artificiale: quest’intensa battaglia per sottrarre i migliori ricercatori e ingegneri ai rivali è andata di pari passo con un’escalation che ha coinvolto anche i salari, con giganti tech come Meta e OpenAI che sono in competizione tra loro per ottenere un vantaggio in questa tecnologia in rapida evoluzione. Stando ai recenti dati sui cambiamenti di lavoro, il Financial Times ha stimato che alcuni dei migliori ingegneri specializzati in IA vengano pagati più di 10 milioni di dollari all’anno, i pacchetti retributivi tipici si aggiravano tra i 3 e i 7 milioni di dollari, con un aumento di circa il 50% rispetto al 2022.
OpenAI ha dichiarato nei giorni scorsi al suo staff di essere alla ricerca di «modi creativi per riconoscere e premiare i migliori talenti» dopo aver perso alcuni dipendenti chiave a favore delle big tech rivali. Si può considerare questa strategia di OpenAI come una reazione alla campagna di reclutamento messa in atto da Meta Platforms, casa madre di Instagram, WhatApp e Facebook su cui recentemente anche in Italia è stata aggiunta la funzionalità Meta AI. La big tech di Menlo Park aveva promesso un bonus di 100 milioni di dollari all’ingresso agli ingegneri di più alto profilo specializzati in IA. Mark Zuckerberg ha intensificato questi suoi sforzi per accaparrarsi i grandi nomi del settore dopo che il lancio del suo ultimo modello di linguaggio di grandi dimensioni, Llama 4, ha deluso i critici ottenendo dei risultati al di sotto degli standard nelle capacità di ragionamento e codifica. La scorsa settimana Mark Chen, responsabile della ricerca di OpenAI, ha inviato una nota interna in cui affermava di sentirsi «come se qualcuno fosse entrato in casa e avesse rubato qualcosa» in seguito alle partenze di diversi ingegneri. Secondo Chen, Meta avrebbe cercato di «approfittare» del riposo programmato di una settimana concesso da OpenAI ai suoi dipendenti per fare pressione su di loro affinché prendessero decisioni sulle offerte di lavoro ricevute dalla big tech rivale. Dal canto suo, OpenAI ha cercato di riparlare con chi aveva ricevuto queste offerte: «Stiamo ricalibrando la retribuzione e stiamo valutando modi creativi per riconoscere e premiare i nostri migliori talenti» ha aggiunto Chen.
Secondo l’agenzia di reclutamento tecnologico Harrison Clarke, nel settore dell’intelligenza artificiale si è registrato un aumento costante degli stipendi. Oggi, i ricercatori di livello medio-alto possono aspettarsi pacchetti retributivi complessivi compresi tra 500mila e 2 milioni di dollari nelle Big Tech, in aumento rispetto ai 400.000-900.000 dollari del 2022. A titolo di confronto, gli ingegneri informatici senior senza esperienza in intelligenza artificiale guadagnano in genere uno stipendio base compreso tra 180.000 e 220.000 dollari.
Gli alti salari di questi ricercatori con elevate competenze nel campo dell’IA stanno spingendo alcuni gruppi tecnologici, come la start-up di intelligenza artificiale open source Hugging Face, a spostare la ricerca di personale in Europa. «Se prendi un ingegnere informatico nella Bay Area, in questo momento, puoi trovarne tre o quattro con più o meno lo stesso livello in Europa», ha affermato Thomas Wolf, co-fondatore e direttore scientifico di Hugging Face.
Secondo i reclutatori che si occupano di intelligenza artificiale, spesso i ricercatori specializzati in IA danno priorità alla reputazione dei responsabili dei gruppi dove lavoreranno e alla qualità del lavoro che dovranno svolgere rispetto alle ingenti somme di denaro offerte. E anche l’etica e la misurazione degli effetti della ricerca sono fattori chiave per gli ingegneri in IA, in questo momento storico richiestissimi ovunque. Jonas Andrulis, fondatore e amministratore delegato della startup tedesca di intelligenza artificiale Aleph Alpha, il fatto che i candidati chiedano sempre più informazioni non solo sulla libertà di ricerca, ma anche sulla possibilità di pubblicare e sull’impatto sociale del loro lavoro. «Argomenti come la sostenibilità, l’allineamento etico e la risoluzione di problemi del mondo reale emergono sempre più spesso», ha affermato Andrulis, aggiungendo che la crescita di Aleph Alpha «è la dimostrazione di qualcosa che il denaro da solo non può comprare: l’avere una missione, seguire dei valori etici».