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 2025  luglio 11 Venerdì calendario

La ricerca: cresce il numero di studenti che si dichiarano «non eterosessuali»

Anticipiamo i risultati di un’indagine di tre docenti delle Università di Padova e di Bologna: il 27% delle ragazze e il 15% dei ragazzi dice di avere orientamenti “diversi”. Sempre più accettati i rapporti omosessuali
Non è semplice costruire indicatori sulla rivoluzione silenziosa dell’intimità. Tuttavia, sono ormai numerose le ricerche che danno un’idea anche quantitativa dei cambiamenti in corso. Facciamo qui riferimento ai comportamenti omosessuali e agli atteggiamenti verso l’omosessualità.
Consideriamo tre campioni statisticamente rappresentativi di studenti universitari italiani ventenni, intervistati in tre indagini fra loro ben confrontabili, svolte del 2023, 2017 e 2000 (per maggiori dettagli vedi un nostro articolo, in corso di pubblicazione, sulla rivista Genus).

In appena sei anni, i cambiamenti delle identità non eterosessuali degli studenti ventenni sono ampi. Tra il 2017 e il 2023, gli studenti di corsi non umanistici che hanno dichiarato identità non eterosessuali sono passati dal 4,5 al 9% tra gli uomini e dal 5 al 19% tra le donne. Sia i gay che le lesbiche aumentano, ma gran parte dell’incremento è concentrato tra chi si dichiara bisessuale, specialmente tra le donne. Nel 2023 fra gli studenti di discipline umanistiche, coloro che dichiarano identità non eterosessuali sono molto più numerosi, soprattutto tra le donne (15% fra gli uomini, 27% fra le donne).
Queste proporzioni crescono ancora fra chi si dichiara di sinistra, lontano dalla religione e in contrasto con i genitori. Nel complesso del campione intervistato nel 2023, un maschio alla nascita su dieci e una femmina alla nascita su quattro si identificano come non eterosessuali. Percentuali simili, fra i giovani uomini come fra le giovani donne, sono state rilevate da un’indagine (non pubblicata) su capi, rover e scolte degli scout Agesci nel Veneto, promossa dal Clan Universitario di Padova nel 2023. I cambiamenti sono ancora più netti negli atteggiamenti verso l’omosessualità. Le giovani donne hanno sempre espresso una valutazione simile verso l’omosessualità maschile e femminile. Nel giro di appena 23 anni, fra il 2000 e il 2023, il loro consenso verso i rapporti omoerotici è aumentato dal 28 al 95%, diventando oggi praticamente universale. I giovani uomini hanno sempre avuto più difficoltà ad accettare l’omosessualità maschile: fino al 2017, il consenso verso l’omosessualità femminile era solo leggermente inferiore rispetto a quello espresso dalle giovani donne, mentre il consenso verso l’omosessualità maschile era praticamente la metà.
Ma negli ultimi sei anni le cose cambiano: nel 2023, tre giovani uomini su quattro intervistati approvavano anche i rapporti omosessuali maschili, oltre alla quasi totalità che approva i rapporti omosessuali femminili. È evidente che fra i giovani uomini e le giovani donne si va verso una tolleranza pressoché universale dell’omosessualità, sia maschile sia femminile.
Nel 2023 è stato anche chiesto agli studenti se si identificano con il sesso attribuito alla nascita. Le differenze fra sesso alla nascita e genere auto percepito non sono trascurabili. Gli studenti che si identificano solo con il sesso opposto o che si dichiarano in transizione sono pochi (lo 0,6% dei maschi alla nascita e lo 0,7% delle femmine alla nascita), ma il 4,4% dei maschi alla nascita e il 3,5% delle femmine alla nascita hanno risposto “Non binario” o “Altro”.

Questi dati mostrano che, rispetto al recente passato, fra i giovani italiani della Generazione Z, nati a cavallo del 2000, l’omosessualità è molto più accettata, le identità non eterosessuali sono più diffuse, l’identificazione con il sesso biologico è meno scontata. Un risultato inatteso, almeno in questa misura, è che l’incremento di identità non eterosessuali non riguarda tanto i gay e le lesbiche, ossia chi afferma di essere sessualmente attratto esclusivamente da persone del proprio sesso, quanto gli uomini bisessuali e, specialmente, le donne bisessuali, ossia chi dichiara di essere sessualmente attratto sia da uomini sia da donne. Ciò va letto assieme a quanto ci dicono altre ricerche sulla diffusione della fluidità sessuale, ossia di chi ha modificato, nel corso della sua vita, il genere della sua attrazione sessuale esclusiva. Anche la fluidità sessuale è più diffusa fra le donne.
L’emersione dall’ombra della omosessualità, o meglio di varie sfaccettature della non eterosessualità, interessa in misura crescente tutti i paesi a sviluppo avanzato. Per questi aspetti della vita sessuale i giovani italiani sono allineati a quelli statunitensi, australiani, inglesi e di altri paesi europei.